Allergia agli acari: nasce Home, un team multidisciplinare in aiuto dei pazienti

L’osservatorio

Allergia agli acari: nasce Home, un team multidisciplinare in aiuto dei pazienti

di redazione

Responsabile del 50 per cento dei casi d’asma e fortemente associata alla rinite allergica, l’allergia agli acari è tra le più frequenti e dannose. Per favorire la diagnosi e la terapia nasce  l’Osservatorio Home (Housedust Mite Observatory for the First Evidence-based immunotherapy), patrocinato da FederAsma e Allergie Federazione Italiana Pazienti Onlus, dalle cinque maggiori società scientifiche nazionali nell’ambito delle patologie respiratorie e realizzato con il sostegno non-condizionato di Alk Abellò. 

Gli obiettivi dell’Osservatorio saranno: favorire la collaborazione tra allergologi, pneumologi e rinologi, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’allergia da acaro, favorire l’emersione della patologia, grazie ad un percorso diagnostico e terapeutico più capillare ed efficace.

«Possiamo definire l’allergia all’acaro, una malattia “contraddittoria” – spiega Maria Beatrice Bilò, Presidente dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali Ospedalieri (Aaiito) – Si evidenzia infatti come i pazienti abbiano una visione distorta ed una conoscenza sommaria della loro patologia. Lo dimostra il fatto che quattro pazienti su cinque, tra gli intervistati, considerano buona la loro salute, e allo stesso tempo dichiarano, per oltre l’80 per cento, che la patologia ha un impatto importante sulla loro qualità di vita». 

Da una ricerca DoxaPharma su 203 pazienti con allergia agli acari emerge che  la terapia principale che viene scelta è quella al bisogno e la sua gestione è scarsa. «Il 50 per cento dei pazienti ha un’aderenza alla terapia scarsa – afferma Francesco Blasi, Presidente della Società Italiana di Pneumologia (Sip) – e, nel 89 per cento dei casi, questo avviene perché il paziente si sente meglio. Il problema è che "meglio" non significa "bene" ma soltanto che i sintomi si sono attenuati e che sicuramente ricompariranno».

A scoraggiare i pazienti è spesso la quantità di farmaci prescritta.  

Nel 2017 è in arrivo una nuova opzione terapeutica, l’immunoterapia allergene specifica. «Questa nuova soluzione – afferma Blasi – apre le porte ad una nuova gestione della malattia e, quindi, è fondamentale che, oltre all’allergologo, già esperto sul tema, anche il rinologo e lo pneumologo investano in formazione professionale, per rispondere alle esigenze di un paziente che già vedono con grande frequenza».