Disprassia, sei bambini su cento con difficoltà verbale e motoria

Giornata europea della logopedia

Disprassia, sei bambini su cento con difficoltà verbale e motoria

di redazione

Dal 3 al 10 marzo prossimi esperti logopedisti saranno on-line per aiutare mamme e papà a capire come mai i “neuroni motori”, tra i responsabili dei nostri movimenti, possono perdere di efficacia nel trasmettere giusti messaggi per la coordinazione e la sequenza di movimento finalizzati a un obiettivo preciso. In occasione della Giornata europea della logopedia, la Federazione logopedisti italiani (Fli) propone l’iniziativa “Parole in movimento”, dedicata quest’anno alla disprassia, un disturbo che colpisce 5-6 bambini su cento, di preferenza maschi, rendendo difficile anche azioni e gesti quotidiani, provocando così un ritardo nell'acquisizione delle tappe di sviluppo motorio o del linguaggio. Gli esperti tranquillizzano mamme e papà, perché la disprassia non ha niente a che vedere con un deficit delle facoltà intellettive e cognitive. Si tratta di un disturbo causato dall’inefficienza di alcuni neuroni del cervello, i “neuroni motori” appunto, nel trasmettere le giuste informazioni ai muscoli per coordinare un gesto a un'azione precisa. Così per un bambino potrà essere difficile eseguire e coordinare azioni in sequenza o isolate, semplificando con ridotte capacità e schemi motori, azioni come camminare, saltare, salire le scale o giocare se sono coinvolte abilità motorie generali o sviluppare abilità quali il parlare, disegnare, fischiare, strizzare l’occhiolino se è interessata anche la motricità fine che comanda mani, piedi e bocca. L'entità della compromissione delle differenti abilità è variabile e modificabile in funzione dell'età. «È nell’infanzia – spiega Tiziana Rossetto, presidente della Fli – che si creano nuove connessioni nel sistema nervoso e il bambino apprende nuove abilità e competenze. Pertanto più è precoce il trattamento terapeutico, maggiori saranno le possibilità di miglioramento. Un percorso programmato con il logopedista può aiutare il bambino a coordinare i movimenti; a gestire le difficoltà della vita quotidiana che la disprassia gli può causare; a sviluppare la produzione della parola e delle abilità linguistiche generali, lavorando anche sulla sua autostima e sulla autonomia. Il tutto – conclude - a vantaggio di una migliore resa scolastica e di integrazione con amici e compagni».