Un codice etico per l'Istituto superiore di sanità

Sanità

Un codice etico per l'Istituto superiore di sanità

di redazione
Conflitto di interessi, integrità della ricerca, sperimentazione sull'uomo e sugli animali. Per la prima volta nella sua storia, l'Istituto superiore di sanità si dà delle regole con un Codice etico scritto. Obiettivo: promuovere comportamenti ispirati a valori condivisi e basati sulla trasparenza

Integrità nella ricerca, conflitti di interesse, ricerca sull'essere umano, ricerca e interventi di sanità pubblica e infine sperimentazione animale. Di tutto questo si occupa il Codice etico di cui si è dotato per la prima volta l'Istituto superiore di sanità (Iss). Rivolto ai ricercatori e a tutto il personale dell'ente, il nuovo Codice vuole essere uno strumento guida per orientare i comportamenti e le attività dei singoli, un concentrato di valori condivisi intorno al quale far ruotare l'operato dell'ente, dalla scorsa estata commissariato per disavanzo finanziario e "scottato" dal caso del vaccino contro l'Aids della ricercatrice Barbara Ensoli.

A partire dai più autorevoli documenti sull'etica della biologia, della medicina e della ricerca che sono stati prodotti dalla metà del secolo scorso, il testo elaborato dal Comitato etico coordinato in quest'attività da Carlo Petrini, vicepresidente del Comitato stesso e responsabile dell'Unità di bioetica dell'Iss, richiama i principi e valori che, nel settore della ricerca in generale, e della biomedicina in particolare, sono unanimemente considerati come inderogabili e li cala nel contesto specifico.

«Il Codice - precisa Walter Ricciardi, commissario straordinario dell'Iss - non dà indicazioni immediatamente operative, ma promuove comportamenti che si ispirano a un patrimonio di valori consolidati e ampiamente condivisi, attinti dai più autorevoli documenti sull'etica della ricerca biomedica in linea con i codici che si sono dati i più grandi istituti di ricerca internazionali».

Come detto all'inizio, il Codice è suddiviso in cinque parti: integrità nella ricerca, conflitti di interessi, ricerca con l'uomo, ricerca e interventi di sanità pubblica, sperimentazione animale.

Molto importante appare il nodo legato al conflitto di interessi. Una sezione del codice propone alcuni criteri generali per individuare e gestire i conflitti di interessi. L'Iss, come da Statuto, «persegue la tutela della salute pubblica, in particolare attraverso lo svolgimento delle funzioni di ricerca, controllo, consulenza, regolazione e formazione», ed è quindi inevitabile che vi siano relazioni e collaborazioni con istituzioni, private e pubbliche, da cui potrebbero nascere conflitti di interessi. Per garantire l'integrità del giudizio professionale e preservare la fiducia dei cittadini nei confronti dell'operato del personale, il Codice suggerisce i criteri di base per vigilare e fronteggiare eventuali conflitti e invita, in particolare, alla dichiarazione degli stessi. Nell'appendice al documento, infatti, viene proposto un modello di "Dichiarazione pubblica di conflitti di interessi dei ricercatori dell'Iss". «Per concretizzare i principi ispiratori del Codice relativamente al conflitto d'interessi, che impone regole di assoluta trasparenza, stiamo mettendo a punto delle procedure con cui valutare e gestire le autodichiarazioni che chiederemo in questo senso ai ricercatori», spiega Angelo Lino del Favero, direttore generale dell'Iss.

Per quanto riguarda l'integrità nella ricerca, il Comitato etico dell'Iss ha deciso di recepire integralmente la sintesi dell'"European code of conduct for research integrity" del 2011, ritenuto il documento più autorevole e completo in Europa e adottato dall'European science foundation e dalla federazione All european academies, alla quale aderiscono 53 accademie nazionali di 40 stati.

Sul fronte ricerca con l'uomo, un ambito cruciale per l'etica a causa dei possibili rischi per le persone che partecipano a sperimentazioni, il Codice evidenzia soprattutto il valore e la validità della ricerca, l'equità nella selezione dei soggetti, il rapporto tra e benefici e rischi, l'indipendenza della revisione, il consenso informato, il rispetto per i soggetti potenziali e arruolati.

Nella quarta parte, che riguarda la ricerca e gli interventi di sanità pubblica, il Codice ricorda l'importanza di valutare, tutelare e promuovere, nelle scelte di sanità pubblica, non soltanto il bene collettivo e complessivo, ma anche quello di ogni singola persona. Infine, per quanto attiene alla sperimentazione animale, si invita a promuovere ricerche scientifiche originali, che non duplichino ricerche esistenti e che siano condotte attraverso una metodologia che riduca al minimo lo stress dell'animale. Ciò anche in relazione al nuovo assetto normativo determinatosi in Italia con il recepimento della direttiva 2010/63/Ue.