Contratto di lavoro: L'Anaao Assomed denuncia le Asl inadempienti

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Contratto di lavoro: L'Anaao Assomed denuncia le Asl inadempienti

di redazione

Nel 60% delle Aziende sanitarie in tutta Italia il contratto di lavoro dei medici non viene applicato. Questo risulta dalle rilevazioni dell'Anaao Assomed, il principale sindacato della dipendenza medica e sanitaria del Servizio sanitario nazionale, che per questo ha denunciato formalmente le autorità di tutte le aziende inadempienti.

Ad annunciarlo è sl segretario nazionale del sindacato, Pierino Di Silverio.

All’indomani dello sciopero nazionale del 20 novembre la protesta non si ferma, per rivendicare «con forza un diritto inalienabile del lavoratore: l’applicazione del contratto di lavoro».

«Fanno eco alla mobilitazione nazionale – sottolinea Di Silverio - le condizioni di lavoro in cui migliaia di dirigenti medici e sanitari continuano a vivere nelle aziende. Ogni giorno ci ritroviamo a combattere nelle corsie una doppia guerra, da un lato la malattia, dall’altro quella per far rispettare i nostri diritti sempre più spesso calpestati. Dalle norme sull’orario di lavoro, passando per le carriere al palo, fino ad arrivare a obiettivi, guardie e reperibilità. Insomma siamo passati dalla carta dei diritti ai diritti di carta».

L'Anaao, però, intende restare «in silenzio a guardare il servizio sanitario disgregarsi tra riforme carenti, risorse inadeguate e mancata applicazione dei contratti periferici» avverte Di Silverio. «Non ci fermeremo alle diffide già inviate in diverse Regioni. Occorre andare avanti – prosegue - occorre portare le aziende inadempienti davanti a un giudice che sancisca il diritto del medico e del dirigente sanitario alla cura, al diritto a curare. Siamo pronti a farlo perché siamo garanti dei diritti dei medici e dei dirigenti sanitari, l’ultimo baluardo. Non bastano assemblee e incontri: il tempo delle parole e delle minacce è terminato. Ora è il tempo delle azioni dure, decise e concrete per salvare ciò che resta della nostra dignità professionale calpestata da istituzioni nazionali e locali».

Di Silverio annuncia infine che alle Aziende sanitarie sarà inviata «formale richiesta» affinchè venga rispettato il decreto legislativo 81/08 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, «ricordando che il responsabile della sicurezza dei lavoratori è il datore di lavoro ovvero il direttore generale e da tale obbligo non può rifuggire».