In Italia 250 mila celiaci diagnosticati. Ma si stima che altri 350 mila non sanno di esserlo

Giornata mondiale

In Italia 250 mila celiaci diagnosticati. Ma si stima che altri 350 mila non sanno di esserlo

di redazione

La stima complessiva è di 600 mila persone con malattia celiaca, ma meno della metà, 250 mila hanno ricevuto una diagnosi certa. Le altre 350 mila non sanno di esserlo.

Una malattia che, secondo la relazione al Parlamento del ministero della Salute, registra ogni anno nove nuovi casi su 10 mila persone, colpendo per il 70% la popolazione femminile e il restante 30% quella maschile, con una tendenza in crescita costante.

Di celiachia e dei temi connessi si è discusso in un incontro che si è tenuto a Roma martedì 14 maggio, in vista della Giornata mondiale della celiachia del prossimo 16 maggio, per iniziativa della senatrice Elena Murelli, presidente dell'Intergruppo parlamentare malattia celiaca, allergie alimentari e alimenti ai fini medici speciali.

«La celiachia e il diabete di tipo 1- ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci aprendo i lavori - hanno un impatto sulla salute e sul servizio sanitario che non deve essere sottovalutato e l'Italia con il programma di screening nazionale per la popolazione pediatrica sta dando un segnale rilevante di attenzione e di impegno. Un impegno continuo e costante, in sinergia con le associazioni e il Parlamento, che va dalla prevenzione ai contributi per la dieta, dalla formazione all'informazione fino alla ricerca».

In un sondaggio su un campione di oltre 2 mila persone realizzato dall'Istituto Bhave, in collaborazione con la rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief (IHPB), presentato nel corso dell'incontro, il 56% degli intervistati ha dichiarato di essere poco o per nulla informato sulla celiachia e il 30% ritiene che questa condizione patologica non sempre possa essere grave.

L'indagine ha evidenziato anche un altro dato interessante: tra le preoccupazioni dei genitori di bambini celiaci si colloca al primo posto, con il 26%, il rischio che il bambino possa mangiare qualcosa di non idoneo alla sua dieta, condividendo il cibo con altri bambini.

La celiachia è una malattia «sempre più frequente – rileva Murelli - e i casi non diagnosticati sono molti, come molte e in aumento sono le allergie alimentari. Queste problematiche nutrizionali hanno estrema necessità di una nuova stagione basata su una “convergenza sociale” sempre più ampia tra sanità, azioni educativo-scolastiche, formazione e, più in generale, cultura dell'intervento. Sono queste le direttrici alla base dell'impegno del nostro intergruppo parlamentare concepite all'insegna di una costruttiva collaborazione con il ministero della Salute e il Governo».