Oltre 5.000 trapianti di midollo nel 2023; negli ultimi 5 anni 900 procedure CAR-T

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Oltre 5.000 trapianti di midollo nel 2023; negli ultimi 5 anni 900 procedure CAR-T

di redazione

Nel 2023 in Italia sono stati effettuati 2.000 trapianti allogenici di cellule staminali ematopoietiche da donatore, l’anno prima erano stati 1.930; le principali malattie del sangue per le quali si ricorre di più a questo trapianto sono la leucemia acuta mieloide e la leucemia acuta linfoblastica. Sono circa 3.500 l’anno i trapianti autologhi effettuati soprattutto per il mieloma multiplo, i linfomi non Hodgkin e i linfomi di Hodgkin. Riguardo le terapie cellulari CAR-T che vengono utilizzate in 40 Centri italiani, dal 2019 ne sono state effettuate circa 900.  Sono alcuni dei dati diffusi dal Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare (Gitmo) e dall’ Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma (Ail) che hanno annunciato l’intenzione di istituire una Giornata Nazionale interamente dedicata al paziente trapiantato di cellule staminali emopoietiche a partire dal 2025. 

«L’obiettivo è quello di accendere i riflettori non solo sui tumori del sangue ma su tutti gli aspetti che riguardano la qualità di vita e la quotidianità del paziente trapiantato e possibilmente guarito», ha affermato Massimo Martino, presidente GITMO e direttore UOC Centro Trapianti Midollo Osseo, Direttore ad interim UOC di Ematologia Dipartimento Oncoematologico e Radioterapico Grande Ospedale  Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria. «Le problematiche e le sequele conseguenti a un trapianto sono tante: nutrizionali, sessuali, psicologiche, lavorative e di ordine sanitario e organizzativo della vita quotidiana e dei controlli medici. La Giornata verrà celebrata ogni anno, probabilmente in primavera, con il sostegno di AIL e dei Centri di trapianto di midollo osseo su tutto il territorio nazionale, con iniziative di sensibilizzazione e informazione e vedrà il coinvolgimento di specialisti, pazienti, istituzioni nazionali e locali, media e pubblico», ha aggiunto Martino. «Dobbiamo ricordare che il paziente trapiantato trascorre almeno due anni della propria vita affrontando un percorso molto faticoso e complesso; una volta uscito dalla fase più delicata deve ritornare alla normalità e questo pone per lui e per i suoi cari altre sfide importanti per le quali occorre tutto l’aiuto possibile da parte degli specialisti che lo hanno in cura”. 

«Il rientro a casa pone numerosi problemi: dall’alimentazione all’igiene personale, dagli animali domestici presenti in casa all’assunzione dei farmaci; dalla sessualità al rientro al lavoro o a scuola, dalle vaccinazioni alle vacanze, fino alla necessità o meno di supporto psicologico», ha aggiunto il presidente nazionale AIL Giuseppe Toro. «AIL si è confrontata su questi problemi e, come sempre, ha trovato insieme a GITMO, Gruppo con il quale collabora da molti anni, un punto d’interesse comune sulla necessità di accendere i riflettori sulla figura del paziente trapiantato a livello dell’opinione pubblica, dei media e delle principali istituzioni nazionali e locali. È nata così l’idea di istituire ufficialmente, a partire dal 2025, una Giornata Nazionale dedicata al paziente che ha effettuato un trapianto di cellule staminali emopoietiche, che verrà celebrata ogni anno».