Quando anche estrarre un dente è un’impresa
Può far paura, può causare fastidio o dolore ma l’estrazione di uno o più denti quasi mai è un evento eccezionale. Non nel caso di Paola, una giovane donna affetta da atrofia muscolare spinale. Per le persone affette da questa malattia neuromuscolare anche l’estrazione di un dente è una procedura estremamente delicata e problematica a causa delle difficoltà respiratorie o della limitata possibilità di aprire la bocca.
Nei giorni scorsi Paola si è sottoposta a un’operazione in anestesia totale di avulsione dentaria multipla e cioè all’estrazione di tre denti. L’intervento è stato eseguito grazie alla collaborazione tra il Centro Clinico NeMO di Milano e l'ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda e può a tutti gli effetti essere considerato una buona pratica per la cura odontoiatrica per chi vive, non solo con la Sma, ma anche con la sclerosi laterale amiotrofica o la distrofia muscolare.
«Questo intervento di cura rappresenta appieno il significato di una presa in carico che pone attenzione a tutti quei dettagli della quotidianità che garantiscono la qualità di vita e la dignità della persona», dichiara Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO. «Per chi vive una malattia neuromuscolare anche la cura dei denti può rappresentare un problema molto serio e l’esperienza di Paola ci insegna che possiamo fare ancora molto per la prevenzione in questo ambito. Il suo sorriso, la sua serenità ed il suo affidarsi alla competenza dei clinici e degli operatori sono la miglior risposta che ci fa dire che dobbiamo continuare ad investire impegno e risorse».
La storia di Paola è simile a quella di molti altri pazienti con malattie complesse. Ha iniziato ad avere male ai denti dall’età di 18 anni. Negli anni le cure dentistiche e odontoiatriche hanno cercato di alleviare la sofferenza. Ma oggi, all’età di 32 anni, i problemi sono diventati più seri, causando dolore e ripetute infezioni. La sua condizione, però, non consentiva di intervenire in modo ordinario.
Per Paola un semplice intervento odontoiatrico richiede un'attenzione speciale. La sua bocca si apre solo 8 millimetri, a causa dell’atrofia dei muscoli masticatori, invece dei tradizionali 4 o 5 centimetri necessari al dentista. Questo ha richiesto un'anestesia generale e un'intubazione per facilitare l'operazione. Inoltre, la gestione della sua fragilità respiratoria è stata uno dei fattori più importanti di attenzione, durante e dopo l'intervento, con un protocollo specifico per monitorare e supportare la sua capacità di respirare.
La messa a punto del protocollo per l’intervento ha richiesto 7 giorni a cui poi hanno fatto seguito 10 giorni di riabilitazione post-operatoria per consentire a Paola la ripresa di ogni aspetto funzionale.