Riparte la crociata di Trump contro l’Obamacare
Oggi, 16 gennaio, scade negli Stati Uniti la domanda per ottenere una assicurazione sanitaria per il 2024 all’interno dell’Affordable Care Act, la legge sulla sanità in vigore da 14 anni, meglio nota come Obamacare, che ha reso più accessibili le assicurazioni privata grazie a un sistema di aiuti pubblici. Secondo quanto riportato da Reuters, finora più di 20 milioni di americani si sono iscritti per l’anno in corso, il numero più alto dall’approvazione delle riforma nel marzo del 2010. Le domande inoltrate per la prima volta sono oltre 3,7 milioni e attualmente, secondo i dati del governo, più di 40 milioni di americani posseggono un’assicurazione sanitaria grazie all’Obamacare.
«Oggi è un giorno importante. Un numero record di persone negli Stati Uniti beneficia di una copertura sanitaria attraverso il mercato dell'Affordable Care Act, più che in qualsiasi momento della storia», ha affermato Xavier Becerra, segretario della salute e dei servizi umani all'interno dell'amministrazione Biden.
Ma proprio mentre milioni di americani erano impegnati a compilare i documenti per richiedere o rinnovare la polizza assicurativa per il nuovo anno, Donald Trump, candidato favorito nelle primarie del partito repubblicano, annunciava sui social e negli incontri pubblici di voler abrogare e sostituire la normativa fortemente voluta da Obama per assicurare una tutela sanitaria a chi prima non poteva permettersela.
«Il costo della riforma Obamacare è fuori controllo e in più non è una buona assistenza sanitaria. Sto seriamente valutando delle alternative. Proporrò una alternativa, migliore e meno costosa», ha dichiarato Trump in un post su Truth Social, il social network creato dallo stesso Trump dopo essere stato bandito da Facebook e Twitter in seguito all’assalto al Campidoglio nel 2021.
L’avversione di Trump per l’Obamacare non è una novità.
Nel 2017 durante la sua presidenza propose al Congresso, quando entrambe le camere erano controllate dai repubblicani, l’abrogazione dell’Affordable Care Act. Il tentativo fallì probabilmente perché lo stesso Trump non aveva tenuto conto del fatto che molti beneficiari della legge erano suoi elettori.
Oggi che i cittadini coperti dall’Obamacare sono il 50 per cento in più rispetto al 2017, l’abrogazione della legge sembrerebbe ancora più difficile da ottenere.
Eppure Trump non molla e lascia intendere che se venisse eletto alla presidenza degli Stati Uniti il prossimo novembre tornerebbe a prendere di mira l’Affordable Care Act e tenterebbe la rivincita al secondo round.
«Lotteremo per un’assistenza sanitaria migliore di quella di Obamacare. La riforma Obamacare è una catastrofe, ma nessuno ne parla», ha detto Trump in un discorso a Newton, nell’Iowa, sabato scorso.
Cosa abbia in mente Trump come alternativa alla legge attuale non è chiaro: è impossibile trovare nelle sue dichiarazioni il minimo cenno a proposte concrete. Le testate giornalistiche, a partire dal New York Times, che hanno chiesto chiarimenti allo staff che lo accompagna nelle primarie non hanno avuto risposta.
Sarebbe un errore rilanciare il vecchio progetto.
Il disegno di legge presentato nel 2017 che avrebbe dovuto rimpiazzare l’Obamacare avrebbe comportato, secondo l’analisi del Congressional Budget Office, la perdita dell’assicurazione sanitaria per 32 milioni di persone entro il 2026 e un costo raddoppiato dei premi assicurativi. Nulla di più impopolare.
«Per quanto ne so, non c’è motivo di credere che Trump abbia elaborato un piano migliore da allora, o che una nuova analisi del suo piano sarebbe meno negativa», ha scritto Paul Krugman, economista premio Nobel, sul New York Times.
Può darsi che l’ex presidente, nel caso venisse rieletto, decidesse di conquistarsi quella parte di popolazione, tradizionalmente di tendenze democratiche, che in qualche modo è stata penalizzata dall’Obamacare, ovvero i cittadini giovani a cui le assicurazioni hanno chiesto un aumento per compensare l’obbligato allargamento dei beneficiari.
Un’impresa difficile visto che dai sondaggi emerge che l’Obamacare oggi è più apprezzato che mai. Il 62 per cento degli adulti ha un’opinione favorevole della legislazione sanitaria e il consenso sale ancora di più quando si tratta di valutare singoli aspetti della legge, come il divieto alle assicurazioni di negare la copertura a causa di condizioni di salute preesistenti o l’obbligo per gli assicuratori di consentire ai figli di rimanere nei piani assicurativi dei genitori fino all’età di 26 anni.
Trump però continua imperterrito a promettere di meglio.
«Ottenere un’assistenza sanitaria molto migliore rispetto a quella dell’Obamacare per il popolo americano sarà una priorità dell’amministrazione Trump. Non è una questione di costi, è una questione di SALUTE. L’America avrà uno dei migliori piani sanitari in qualsiasi parte del mondo. In questo momento ha uno dei PEGGIORI!», scrive Trump su Truth Social.
C’è da chiedersi se il suo elettorato sia disposto a seguirlo in questa crociata.
Secondo un sondaggio recente il futuro dell’Affordable Care Act, un argomento che un tempo stava molto a cuore agli elettori repubblicani, oggi riveste un interesse maggiore per l’elettorato democratico. Nel complesso, il 49 per cento degli elettori ha affermato che la questione è “molto importante”. Se si suddividono gli intervistati in base alle idee politiche, a pensarla così è il 70 per cento degli elettori democratici contro il 32 per cento degli elettori repubblicani.