Diabete. Le priorità secando Fand: equità nell’accesso alle cure e rafforzamento del territorio
Equità nell’accesso alle cure a livello nazionale, rafforzamento del territorio, integrazione sociosanitaria: sono queste le parole chiave emerse dall'Assemblea nazionale dell'Associazione italiana diabetici-Fand, svoltasi a Rimini dal 5 al 7 aprile.
«Sviluppare un sistema in cui l’assistenza e i diritti delle persone con diabete siano garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale costituisce un obiettivo prioritario» sostiene presidente Fand Emilio Augusto Benini. «Su questo occorre un lavoro comune e sinergico – prosegue - a partire dal mondo dei pazienti, affinché il tema dell’equità e dell’uguaglianza per tutte le persone con diabete rispetto a trattamento e assistenza, sia posto all’attenzione della politica e sia al centro dell’agenda istituzionale».
Accanto a questo occorre uno sviluppo dell’assistenza a livello territoriale: «Non possiamo sprecare l’occasione unica che il Pnrr offre per un rafforzamento del territorio – aggiunge Benini - ovvero per un’assistenza che sia più a misura delle persone con diabete e della loro quotidianità. Penso, in questo quadro, anche all’opportunità di sviluppare sempre più la farmacia dei servizi, con la sua indiscutibile caratteristica di prossimità, come importante valore aggiunto di questo percorso di rafforzamento del territorio che auspichiamo».
Per il presidente Fand «occorre mettere in campo le risorse adeguate al funzionamento del nostro sistema sanitario come chiesto autorevolmente in una lettera da quattordici scienziati, fra cui il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi: «È impensabile che alla sanità in Italia nel 2025 sia destinato solo il 6,2 per cento del Pil, ovvero molto meno di quell’8 per cento che rappresenta lo standard dei Paesi europei avanzati».
Infine alle persone con diabete bisogna assicurare «il pieno accesso all’informazione, all’educazione terapeutica, alla sana alimentazione, ai corretti sili di vita, nonché al supporto psicologico - dice Benini - tutelandone i diritti nelle attività quotidiane, per esempio in ambito scolastico, sportivo e, soprattutto, lavorativo. Occorre sviluppare la rete diabetologica sociosanitaria, valorizzando anche il contributo fondamentale del “diabetico guida” nell’ambito del team diabetologico, per esempio nel suo ruolo di “navigator” che accompagna la persona con diabete supportandola in tutto il suo percorso anche da un punto di vista organizzativo».
Proprio a questo scopo, Fand ha presentato durante l’Assemblea nazionale il proprio Corso di diabetico guida, giunto quest’anno alla quarta edizione, che si svolgerà da maggio a ottobre con l’obiettivo di formare figure di “diabetici qualificati”, in collaborazione con la scuola di formazione dell’Associazione medici diabetologi (Amd) e con il contributo della Società italiana di diabetologia (Sid).