L’appello
Gli oncologi italiani: Bene l’inserimento nei nuovi Lea dei test genomici per il tumore del seno
  • Immagine
    Saverio Cinieri
    Didascalia
    Saverio Cinieri
redazione
Saverio Cinieri (Presidente Fondazione AIOM): “L’aggiornamento dei Livelli Essenziali d’Assistenza va nella giusta direzione di un potenziamento dell’oncologia di precisione. Sono esami di fondamentale importanza nel trattamento del carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce”

«Bene l’inserimento dei test genomici per il carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea). Gli ultimi due Dpcm già prevedono l’introduzione di questi esami prognostici nelle prestazioni sanitarie che ora devono essere garantiti sull’intero territorio nazionale. Il nostro auspicio è che il provvedimento sia presto approvato, pubblicato in Gazzetta e soprattutto reso effettivo in tutti e 21 i sistemi sanitari del nostro Paese». 

È quanto dichiarato dagli oncologi italiani in occasione del Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) che si è concluso il 3 giugno a Chicago. 

«Da questo importantissimo palcoscenico internazionale rinnoviamo il nostro appello alle Istituzioni italiane per un rapido aggiornamento dei Lea» dice Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). 

L’ultimo aggiornamento è stato «nel lontano 2017 – ricorda - e i due decreti vanno nella giusta direzione di un potenziamento dell’oncologia di precisione. Quando il provvedimento verrà approvato sarà un’ulteriore garanzia affinché tutte le donne possano ricorrere ad esami di fondamentale importanza. I test genomici devono essere sempre utilizzati, in alcuni casi specifici di tumore mammario, per ottenere una selezione più accurata delle terapie. In Italia dovrebbero essere prescritti ogni anno a oltre 10 mila donne colpite da tumore del seno. Sono esami in grado di valutare, dopo un intervento chirurgico, il ricorso o meno alla chemioterapia in aggiunta all’ormonoterapia».

«Numerosi studi nazionali e internazionali dimostrano la loro assoluta validità prognostica nel predire la probabile evoluzione del tumore» conferma Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia mammaria e toraco-polmonare alla Fondazione Pascale di Napoli, e  «possono, così, evitare cure inutili a un numero crescente di pazienti in tutto il mondo. Vi è poi un’indubbia utilità anche da un punto di vista economico dal momento che riducono il ricorso a trattamenti con dei costi importanti. Tutti questi vantaggi possono essere assicurati a fronte di un investimento di 20 milioni di euro da parte del Servizio sanitario nazionale come è già stato previsto con il fondo ad hoc del 2020».


 

Ricevi gli aggiornamenti di HealthDesk

The subscriber's email address.

Su argomenti simili