- ImmagineDidascaliaImmagine: Concordia College, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons
Oltre la metà degli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori non sa cos’è il ticket, uno su cinque non conosce il proprio medico di famiglia e oltre l’80% non ha mai usato il Fascicolo sanitario elettronico (Fse). In controtendenza, quasi il 40% utilizza tutti i giorni strumenti di intelligenza artificiale (IA).
Sono dati rilevati nell'ambito del progetto “La Salute tiene banco” che la Fondazione Gimbe ha avviato nel 2023 e a oggi ha coinvolto oltre 5.500 studentesse e studenti degli Istituti superiori di tutta Italia. Durante gli incontri, i partecipanti hanno risposto a quiz interattivi su temi cruciali come il funzionamento del Servizio sanitario nazionale, la prevenzione e l’uso degli strumenti digitali.
Il progetto, come spiega Elena Cottafava, segretaria generale della Fondazione e responsabile del progetto, «punta a diffondere tra i ragazzi una visione globale della salute, promuovere l’alfabetizzazione sanitaria, contrastare la disinformazione e favorire un utilizzo consapevole e responsabile del Ssn».
In particolare, tra ottobre 2024 e marzo 2025 la Fondazione ha realizzato 33 incontri in trenta Istituti scolastici di varie città italiane, che hanno coinvolto 4.200 studenti degli ultimi anni delle scuole superiori, durante i quali è stata condotta una survey di sette domande.
Conoscete il vostro medico di Medicina generale? L’83,3 % degli studenti dichiara di averlo già incontrato, mentre il 16,7 % non sa ancora chi sia.
Sai a cosa serve il ticket? Il 53,6% degli studenti dichiara di non sapere a cosa serva.
Hai mai usato il Fascicolo sanitario elettronico? L’82,3% degli studenti dichiara di non averlo mai utilizzato né per sé né per un familiare.
Quali sono i tre programmi di screening oncologici offerti gratuitamente dal Ssn? Solo poco più della metà degli studenti ha risposto correttamente, identificando i tre screening oncologici inclusi nei Livelli essenziali di assistenza (Lea): mammella, cervice uterina e colon-retto. Il resto del campione ha fornito risposte errate o ha ammesso di non conoscere la risposta.
È sempre vantaggioso fare controlli periodici per tutti i tumori? Il 71,9% degli studenti risponde erroneamente che è sempre utile sottoporsi a esami di laboratorio o strumentali per diagnosticare precocemente qualsiasi tipo di tumore. «Purtroppo – commenta Il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta – questa convinzione nasce da messaggi che confondono la prevenzione con il ricorso indiscriminato ai test diagnostici: una forma di consumismo sanitario che alimenta esami inutili, determina spreco di risorse ed espone ai rischi della sovra-diagnosi e di trattamenti non necessari».
Hai ricevuto antibiotici per un'infezione delle alte vie respiratorie (per esempio il raffreddore)? Uno studente su cinque “spesso”, uno su due “qualche volta” e il 18,9% “mai”; il 12,3% dichiara di non aver mai avuto una infezione delle alte vie respiratorie. «Seppur con i limiti insiti nella domanda che non definisce un arco temporale – commenta Cartabellotta – nel campione esaminato emerge un potenziale utilizzo inappropriato degli antibiotici».
L'equità di accesso ai Lea è garantita allo stesso modo in tutte le Regioni? Due studenti su tre (66,2 %) ritengono di no, dichiarandosi in totale o parziale disaccordo; il 21,1 % resta neutrale e il 12,7 % ritiene che il Ssn sia uniforme su tutto il territorio nazionale.
Usi ChatGPT o applicazioni simili? Il 37,2% degli studenti usa quotidianamente questi strumenti e il 36,5% sporadicamente. Segno che l’intelligenza artificiale sta diventando parte integrante della quotidianità delle nuove generazioni. Tuttavia, questa diffusione non è accompagnata da un’adeguata alfabetizzazione all’uso critico e consapevole, soprattutto in ambito scientifico o sanitario. «Che oltre otto studenti su dieci utilizzino strumenti di intelligenza artificiale – osserva il presidente Gimbe – rende prioritario integrare nei percorsi scolastici l’educazione all’uso responsabile di queste tecnologie. In sanità, in particolare, è fondamentale saper distinguere fonti affidabili da contenuti fuorvianti: senza adeguate competenze scientifiche e digitali, l’IA rischia di diventare veicolo di disinformazione, piuttosto che uno strumento per approfondire le conoscenze».
«I risultati della survey – chiosa infine Cartabellotta – restituiscono un quadro di luci e ombre» e «confermano la necessità di trasferire già in età scolastica una solida cultura della prevenzione, della promozione della salute e dell’uso consapevole del Ssn».
«Per colmare questi gap di conoscenze – conclude Cottafava – vogliamo espandere il progetto “La Salute tiene banco” anche alle aree più remote del Paese, per offrire a tutti l’opportunità di conoscere i propri diritti e doveri e come prendersi cura della propria salute. Per questo abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding, attiva fino al 13 giugno». Attenzione: se l'obiettivo non sarà raggiunto tutte le donazioni verranno restituite e il progetto non potrà essere realizzato.