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Report GISE
Cuore: crescono gli interventi su valvole mitraliche e tricuspidali, ma la TAVI è in stallo
redazione
Corpo

Per la prima volta da quando la procedura è entrata nella pratica clinica per il trattamento della stenosi aortica, in Italia si ferma il trend di crescita degli interventi di sostituzione transcatetere di valvola aortica (TAVI): nel 2024 infatti sono stati eseguiti 13 mila interventi, con un aumento che si è fermato allo 0,24% rispetto al 2023. Positivo invece il bilancio degli interventi di riparazione della valvola mitrale, aumentati di oltre l’11%, e delle procedure sulla tricuspide, pur restando complessivamente numeri in assoluto non elevati (1.934 per la mitrale, 481 per la tricuspide nel 2024). Un simile trend positivo è stato registrato anche per le procedure di chiusura dell’auricola sinistra per la prevenzione dell’ictus (+12,5% rispetto al 2023). Infine aumentano, anche se ancora troppo poco, l’adozione dell’imaging intracoronarico e dello studio funzionale delle stenosi coronariche, che rimangono aree con ampi margini di miglioramento. 

È una fotografia con luci e ombre quello presentato mercoledì 11 giugno a Roma dalla Società italiana di cardiologia interventistica (Gise), durante il convegno “ThinkHeart with GISE. Dal dato alla cura: strategie per un equo accesso”. Nel 2024 sono stati 255 (il 93% del totale) i centri di cardiologia interventistica che hanno partecipato alla raccolta dei dati. Pur con una distribuzione regionale non uniforme, la cardiologia interventistica offre 229 centri che operano h24, in grado di coprire a livello capillare il territorio nazionale con una delle reti per il trattamento dell’infarto miocardico acuto più efficienti al mondo e mantenendo un numero di angioplastiche primarie per milione di abitanti pari a 600, target di riferimento ottimale indicato dalla società europea di cardiologia.

«La cardiologia interventistica italiana sta attraversando una fase che richiede una profonda riflessione» sostiene Francesco Saia, presidente Gise. «L’innovazione tecnologica ha ampliato l’offerta di procedure mini-invasive – precisa - e migliorato gli esiti grazie a tecniche diagnostiche avanzate. Tuttavia, a fronte di un fabbisogno di salute crescente, permangono una serie di ostacoli che il Gise si auspica di affrontare con il supporto fondamentale delle Istituzioni».


 

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