Per le donne con obesità più cautela con la pillola anticoncezionale

Lo studio

Per le donne con obesità più cautela con la pillola anticoncezionale

di redazione
Uno studio italiano mostra che le donne in sovrappeso o obese che prendono la pillola a base sia di estrogeni che di progestinici hanno un rischio rispettivamente di 12 e 24 volte superiore di tromboembolismo venoso rispetto alle donne non obese che non prendono la pillola

Se bastasse fare la somma sarebbe semplice. Invece, quando più fattori di rischio sono presenti contemporaneamente, la valutazione dell’effetto combinato è più complessa. Un gruppo di ricercatori dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma dopo aver raccolto una grande quantità di dati da diversi studi è riuscito a valutare l’impatto di due condizioni note per aumentare il rischio di trombi, l’obesità e l’assunzione della pillola anticoncezionale con estrogeni e progestinici. Come sospettato, c’è un effetto amplificatore. 

L’obesità è un noto fattore di rischio cardiovascolare che aumenta la probabilità della formazione di trombi. Anche la pillola anticoncezionale combinata che contiene estrogeni e progestinici espone le donne a un maggior rischio di eventi tromboembolici. Cosa accade quando si sovrappongono le due condizioni potenzialmente critiche? Quanto rischia una donna obesa che prende la pillola? La risposta è affidata alle pagine della rivista ESC Heart Failure

Il team ha prima di tutto valutato i due fattori di rischio separatamente, quantificando l’impatto indipendente dell’obesità e della pillola sulla salute cardiovascolare e in particolare sulla formazioni di coaguli di sangue (trombi). Per poi passare in un secondo tempo ad analizzare l’effetto combinato dei due fattori di rischio, obesità e assunzione della pillola. 

Per quanto riguarda il sovrappeso o l’obesità gli studi suggeriscono che le donne di età pari o inferiore a 40 anni che rientrano in queste due categorie hanno un rischio di trombosi venosa profonda di 6,1 volte superiore rispetto alle donne non obese della stessa fascia di età.

Il dato è interessante perché le donne sotto i 40 anni sono quelle che prendono la pillola. 

Per quanto riguarda l’anticoncezionale orale, i dati sono più sfumati. Ma l’aumento del rischio di trombi per le donne che seguono la terapia contraccettiva orale combinata rispetto alle donne che non assumono la pillola è emerso in diversi studi. Va specificato che il rischio assoluto resta però molto basso. 

La combinazione di obesità e ormoni amplifica il rischio, come emerge dai risultati degli studi passati in rassegna dai ricercatori italiani. 

Per esempio: un’ampia ricerca sulla popolazione ha rilevato che il sovrappeso e l'obesità erano associati rispettivamente a un aumento del rischio di tromboembolismo venoso di 1,7 e 2,4 volte. Tuttavia, nelle donne che prendevano la pillola combinata, il rischio era 12 volte maggiore nelle donne in sovrappeso e 24 volte maggiore nelle donne obese, rispetto alle donne che non assumevano la pillola con peso nella norma. Il tromboembolismo venoso consiste nella formazione di un coagulo di sangue in una vena e può comportare due condizioni pericolose per la vita: la trombosi venosa profonda e l’ embolia polmonare.

«È ben noto che sia l'obesità che i contraccettivi contenenti estrogeni sono fattori di rischio per il tromboembolismo venoso. Nonostante ciò, le donne obese continuano ad assumere questi farmaci. L'evidenza scientifica indica che l'obesità e i contraccettivi orali combinati hanno un effetto sinergico sul rischio di tromboembolismo venoso e che questo aspetto dovrebbe essere considerato al momento di decidere la prescrizione. I prodotti a base di solo progestinico, comprese le pillole, i dispositivi intrauterini o gli impianti, sono un'alternativa più sicura alla pillola combinata nelle donne sovrappeso», spiega Giuseppe Rosano a capo del gruppo di ricerca.