Melanoma avanzato, ancora conferme per l’immunoterapia

Farmaci

Melanoma avanzato, ancora conferme per l’immunoterapia

di redazione

L’immunoterapia, soprattutto ‘doppia’, conferma la sua efficacia nei pazienti con melanoma in stadio avanzato o metastatico. Lo mostrano i i dati del follow-up a 10 anni dello studio CheckMate-067, presentati al congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO) tenutosi nei giorni scorsi a Barcellona e pubblicati contemporaneamente sul New England Journal of Medicine.

La sperimentazione ha mostrato che a un follow-up minimo di 10 anni, la sopravvivenza globale mediana per i pazienti trattati con gli immunoterapici nivolumab più ipilimumab è risultata di 71,9 mesi: si tratta del valore di sopravvivenza globale mediano più esteso mai riportata da uno studio di Fase 3 nel melanoma avanzato. È stata di 36,9 mesi, invece, con il solo nivolumab e di 19,9 mesi con ipilimumab. 

Tra tutti i pazienti randomizzati nello studio, il 64% che ha ricevuto la combinazione, il 50% trattato con nivolumab e il 33% trattato con ipilimumab non hanno ricevuto una successiva terapia sistemica al follow-up di 10 anni.

«Questi dati continuano a dimostrare il beneficio clinico significativo e duraturo di nivolumab in associazione ad ipilimumab con le curve di sopravvivenza che rimangono consistenti per parecchi anni», afferma James Larkin, consultant medical oncologist, Department of Medical Oncology, The Royal Marsden. «In particolare, il 43% dei pazienti trattati con nivolumab e ipilimumab è vivo a dieci anni e per molti pazienti non è stata necessaria una terapia successiva».

Inoltre, al follow-up a 10 anni, la combinazione nivolumab più ipilimumab mostra tassi di sopravvivenza specifica per il melanoma del 52% rispetto al 44% e del 23% nei pazienti trattati con il solo nivolumab e con il solo ipilimumab, rispettivamente.

«Solo dieci anni fa, una diagnosi di melanoma avanzato significava una probabilità di vita di pochi mesi. La duplice combinazione immunoterapica di nivolumab e ipilimumab ha cambiato radicalmente la prospettiva per molti pazienti», dichiara Dana Walker, vice president, global program lead, melanoma and gastrointestinal and genitourinary cancers di Bristol Myers Squibb. «Il nostro obiettivo era – ed è tuttora – ridefinire le aspettative di sopravvivenza dei pazienti con il melanoma; questi dati dimostrano il nostro impegno nei confronti di questo traguardo e continuano a renderci fiduciosi».