Morbo di Crohn: nuove chance terapeutiche da anticorpo monoclonale

Farmaci

Morbo di Crohn: nuove chance terapeutiche da anticorpo monoclonale

di redazione

Un anticorpo monoclonale, già in uso per il trattamento della psoriasi e dell'artrite psoriasica (guselkumab), riduce efficacemente l’infiammazione causata dal morbo di Crohn. È quanto suggeriscono i dati di un nuovo studio clinico multicentrico internazionale di fase 2, GALAXY 1, pubblicati su Lancet Gastroenterology

L’obiettivo dei trattamenti attualmente disponibili per la malattia di Crohn è quello di “spegnere” l’infiammazione intestinale per indurre una remissione dei sintomi e mantenere questa condizione nel lungo periodo. Nonostante i progressi degli ultimi anni, alcuni pazienti con malattia di Crohn non raggiungono la remissione con i farmaci a disposizione. Per questo è fondamentale che la ricerca prosegua e nuove terapie vengano scoperte e testate.

Lo studio ha valutato sicurezza ed efficacia di guselkumab, anticorpo monoclonale che inattiva specificamente l’interleuchina 23, una molecola importante nella regolazione dell’infiammazione, confrontandolo con placebo e con ustekinumab, un farmaco con meccanismo simile già in commercio.

Lo studio ha coinvolto più di 350 pazienti in tutto il mondo e ha dimostrato che guselkumab, già approvato per il trattamento della psoriasi a placche e dell’artrite psoriasica moderata-severa, è sicuro e molto efficace nei partecipanti con malattia di Crohn da moderata a severa  che non rispondevano o erano intolleranti alle terapie convenzionali (corticosteroidi o immunomodulatori) e/o terapie biologiche (antagonisti del TNF o vedolizumab). Alla settimana 12 tutte le dosi di induzione di guselkumab 200, 600 e 1200 (IV) hanno determinato un miglioramento clinico ed endoscopico rilevante rispetto al placebo.

«Vista la sicurezza ed efficacia, il farmaco è subito passato in fase 3 di sperimentazione, che prevede numeri ancora maggiori di partecipanti. Se la fase 3, come immaginiamo, confermerà i risultati ottenuti nello studio attuale il farmaco verrà approvato dagli enti regolatori e arriverà a disposizione del pubblico», commenta Silvio Danese direttore dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e professore ordinario di Gastroenterologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele.