Allattamento al seno: ogni mamma trasferisce al neonato un mix unico di anticorpi

Lo studio

Allattamento al seno: ogni mamma trasferisce al neonato un mix unico di anticorpi

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Immagine: Photo by Helena Lopes: https://www.pexels.com/photo/woman-breastfeeding-her-baby-7943123/
di redazione
Il latte materno è un prodotto esclusivo. Ogni mamma trasferisce al neonato un mix di anticorpi specifico che è conseguenza della sua storia personale. La composizione del latte materno resta la stessa nel corso dell’allattamento e influenza il rischio di infezioni nei neonati

Unico, originale, irripetibile. Non ce ne è uno uguale all’altro. Ogni latte materno è un “prodotto” esclusivo perché contiene un caratteristico mix di anticorpi che viene trasmesso al neonato sin dai primi giorni di vita e che rimane lo stesso durante tutto il periodo dell’allattamento. Secondo gli autori di uno studio appena pubblicato sul Journal of Experimental Medicine la composizione distintiva del latte materno spigherebbe come mai alcuni neonati sono protetti da differenti tipi di infezioni e altri no. 

Le primissime difese immunitarie di un neonato dipendono dagli anticorpi acquisiti nell’allattamento. Se nel latte materno manca qualche anticorpo specifico, i neonati sono più esposti al rischio di infezioni anche gravi come l’enterocolite necrotizzante, una malattia intestinale infiammatoria che colpisce soprattutto i nati pretermine e che, se non trattata tempestivamente, può portare alla necrosi della mucosa e della parete intestinale. 

I ricercatori hanno analizzato la composizione del latte materno donato e conservato nelle banche del latte osservando che il mix di anticorpi era uno diverso dall’altro e che restava invariato per mesi. 

«Ciò significa che se al genitore di un bambino mancano particolari anticorpi, come quelli che proteggono dall’enterocolite necrotizante, quel bambino non riceverà mai quell'immunità. Così si spiegherebbe perché alcuni bambini sviluppano la malattia e altri no», commenta Timothy Hand, Ph.D., della Pitt’s School of Medicine, tra gli autori dello studio. 

All’origine dell’enterocolite necrotizzante, che compare con una frequenza da 2 a 4 volte superiore nei bambini allattati artificialmente rispetto a quelli nutriti con latte materno, sembrano esserci i batteri della famiglia delle Enterobacteriaceae. 

Nelle prime fasi della vita, quando il sistema immunitario è ancora immaturo, i bambini vengono protetti dai batteri nocivi dagli anticorpi della madre trasferiti attraverso la placenta e il latte materno. Questi anticorpi si legano ai batteri nell'intestino, impedendogli così di proliferare e provocare infezioni. 

In uno studio precedente, i ricercatori avevano osservato una differenza cruciale nella composizione dei campioni fecali dei bambini sani e dei bambini con enterocolite necrotizzante: nei primi le enterobacteriaceae erano per lo più legate agli anticorpi materni, mentre nei secondi molti batteri erano sfuggiti al legame. Da lì era nato il sospetto, poi confermato nel nuovo studio, che madri differenti trasmettessero ai figli batteri differenti. 

«I profili anticorpali delle singole donatrici apparivano completamente diversi. Durante la gravidanza, le cellule B viaggiano dall'intestino alla ghiandola mammaria, dove iniziano a produrre anticorpi. La madre protegge il bambino ricorrendo agli stessi anticorpi che usa per proteggere il suo intestino. Donne diverse hanno condotto vite diverse, hanno microbiomi diversi e hanno incontrato infezioni diverse, quindi ha perfettamente senso che gli anticorpi del latte materno riflettano tale variabilità», spiega Hand. 

I ricercatori hanno anche voluto verificare se il mix di anticorpi presente nel latte materno delle donne che hanno partorito pre-termine avesse delle caratteristiche peculiari. Chiederselo aveva un senso visto che alcune cellule immunitarie  si spostano verso la ghiandola mammaria non prima del terzo trimestre di gravidanza. «La buona notizia è che non abbiamo riscontrato alcuna differenza: le donne che partoriscono pretermine hanno lo stesso numero di anticorpi e la stessa diversità di quelli che partoriscono a termine», ha chiarito Hand.