Malattie respiratorie croniche: la Campagna “PerCORSA di salute” chiude con successo e riparte nel 2025
Il 28% delle persone (135) che si è sottoposto allo screening nonostante fosse sicuro della propria piena salute è stato avviato a un approfondimento in ospedale, il 5,4% (27) ha ricevuto vere e proprie nuove diagnosi e nello 0,4% (due) sono state riscontrate situazioni critiche immediatamente rinviate in reparto per un ricovero.
Sono alcuni risultati degli screening e delle 500 spirometrie gratuite eseguiti tra aprile e ottobre 2024 in dieci Centri specialistici di sei Regioni del Nord e Centro Italia nell'ambito della Campagna di sensibilizzazione “PerCORSA di salute” presentati martedì 12 novembre a Roma.
La Campagna, promossa dell’Associazione Respiriamo insieme in collaborazione con Apacs e in partnership con Cittadinanzattiva e Uniamo,si è articolata in giornate di informazione, prevenzione, screening e sport dedicate alla popolazione e, in particolare ai pazienti con patologie respiratorie croniche e ai loro familiari.
«Siamo molto soddisfatti del grande successo che abbiamo ottenuto con PerCORSA di salute e del contributo che abbiamo potuto dare alle persone che hanno partecipato alle varie tappe» assicura Simona Barbaglia, presidente dell'Associazione Respiriamo insieme. «I risultati di quest’anno – sottolinea - hanno confermato la grande utilità dello screening respiratorio per la diagnosi precoce e la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi connessi alle patologie respiratorie croniche, ancora poco conosciute e in parte sommerse».
Per queste ragioni, il progetto sarà ripetuto nel 2025 nelle regioni del Centro e Sud Italia, sicuramente in Campania, Puglia e in Sicilia.
Nel corso della Campagna sono stati rilevati inoltre i principali bisogni di cura dichiarati dai pazienti. In sintesi, le persone con patologie respiratorie chiedono di poter avere precocemente una corretta diagnosi per ridurre gli esiti invalidanti della malattia e avere accesso tempestivo alle cure adeguate per poter controllare la malattia e migliorare la qualità di vita propria e dei familiari; di avere accesso a percorsi di cura virtuosi attraverso reti integrate fra ospedale e territorio; che le liste d'attesa siano riorganizzate e venga aumentata la fiducia nei presidi territoriali, in maniera da evitare che i pazienti rinuncino o rimandino le cure fino all'insorgenza di sintomi gravi, invalidanti o irreversibili; che sia favorita la prevenzione, anche in un'ottica di spending review.