Ancora 2,5 milioni di morti l’anno per malattie a trasmissione sessuale, Hiv, epatiti

Malattie infettive

Ancora 2,5 milioni di morti l’anno per malattie a trasmissione sessuale, Hiv, epatiti

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Immagine: www.Pixel.la Free Stock Photos, CC0, via Wikimedia Commons
di redazione
Leggero miglioramento per l’Hiv. Ma i progressi sono insufficienti: tra il 2020 e il 2022 i contagi si sono ridotti, mas solo di 200 mila unità. Non basta

Le malattie a trasmissione sessuale continuano a fare paura. E così anche le epatiti e l’Hiv. Insieme, causano 2,5 milioni di morti ogni anno nel mondo e, a dispetto di tutti gli obiettivi fissati dalle autorità sanitarie internazionali, non accennano a calare secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicato oggi. 

Infezioni sessuali in crescita

Le malattie sessualmente trasmissibili sono la prima delle preoccupazioni. Sono in aumento in molte aree del mondo. Quattro malattie sessualmente trasmissibili curabili – sifilide, gonorrea, clamidia e tricomoniasi – sono responsabili di oltre 1 milione di infezioni al giorno. 

Per la sifilide, per esempio, nel 2022 gli Stati membri dell’Oms avevano fissato l’obiettivo ambizioso di ridurre di dieci volte il numero annuale di infezioni da sifilide negli adulti entro il 2030, da 7,1 milioni a 0,71 milioni. Tuttavia, i nuovi casi di sifilide tra gli adulti di età compresa tra 15 e 49 anni sono aumentati di oltre 1 milione nel 2022, raggiungendo gli 8 milioni. Gli incrementi maggiori si sono verificati nella Regione delle Americhe e nella Regione Africana. Cresce la sifilide materna, ma anche quella congenita (523 casi ogni 100.000 nati vivi all’anno). E nel 2022 ci sono stati 230.000 decessi legati alla sifilide.

In aumento anche la gonorrea multiresistente. Nel 2023, su 87 paesi in cui è stata condotta una sorveglianza rafforzata sulla resistenza antimicrobica della gonorrea, 9 paesi hanno segnalato livelli elevati (dal 5% al 40%) di resistenza al ceftriaxone, il trattamento di ultima linea per la gonorrea.

«La crescente incidenza della sifilide solleva grandi preoccupazioni», ha affermato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Aumentano le epatiti 

In crescita anche le epatiti virali. Nel 2022 sono stati registrati circa 1,2 milioni di nuovi casi di epatite B e quasi 1 milione di nuovi casi di epatite C. Il numero stimato di decessi per epatite virale è aumentato da 1,1 milioni nel 2019 a 1,3 milioni nel 2022, nonostante esistano efficaci strumenti di prevenzione, diagnosi e trattamento.

Calo debole per l’Hiv

Va meglio per l’Hiv, ma solo di poco. Tra il 2020 e il 2022 i contagi si sono ridotti, ma non a sufficienza. Erano 1,5 milioni nel 2020, sono passate a 1,3 milioni due anni più tardi. 

Cinque gruppi chiave della popolazione – gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, le persone che fanno uso di droga per via iniettiva, le  prostitute, le persone transgender e quelle in carceri – hanno tassi di prevalenza dell’Hiv significativamente più alti rispetto alla popolazione generale. Si stima che circa il 55% delle nuove infezioni si verifichino in queste fasce della popolazione e nei loro partner. 

Continuano a essere elevati anche i decessi: nel 2022 sono stati 630 mila, il 13% dei quali in bambini e ragazzi di età inferiore ai 15 anni.

Ci sono tuttavia segnali positivi. L’Oms ha confermato l’eliminazione della trasmissione dell’HIV e/o della sifilide da madre a figlio in 19 paesi. A livello globale, la copertura del trattamento per l’HIV ha raggiunto il 76%; il 93% delle persone che hanno ricevuto il trattamento hanno anche raggiunto la soppressione della carica virale. 

«Fortunatamente, ci sono stati importanti progressi su una serie di altri fronti, tra cui l’accelerazione dell’accesso a beni sanitari critici, tra cui la diagnostica e il trattamento. Abbiamo gli strumenti necessari per porre fine a queste epidemie come minacce alla salute pubblica entro il 2030, ma ora dobbiamo garantire che, nel contesto di un mondo sempre più complesso, i Paesi facciano tutto il possibile per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che si sono prefissati», ha concluso Tedros.