Generazioni a confronto. Dai Boomer alla Gen Z tutti d'accordo: i social media sono le forti meno affidabili sulla salute
I medici, di famiglia e specialisti, sono le fonti più affidabili a cui rivolgersi per avere informazioni sulla salute, mentre le meno affidabili sono i social media. E questo vale, pur con gradazioni diverse, per tutte le classi di età, dai Boomer alla Gen Z.
È quanto risulta da una ricerca realizzata dalla Luiss (Centro di Ricerca Luiss – X.ITE su Tecnologie e comportamenti di mercato) in collaborazione con Merck Italia, presentata lunedì 15 aprile a Roma in occasione del convegno “Emerging healthcare trends. A closer look across generations”. Nella ricerca, l’analisi sistematica degli studi esistenti è stata integrata dai dati raccolti tra gennaio e febbraio 2024 su 3 mila intervistati, e affronta un’ampia gamma di argomenti e tendenze in tema di salute, evidenziando come le diverse generazioni adattino i propri comportamenti di salute in base ai propri valori e bisogni.
Relativamente alle fonti di informazione, dunque, circa il 75% degli intervistati dichiara di rivolgersi in prima battuta al proprio medico di base o specialista. La percentuale sale fino all’88,3% tra i più senior (Boomer, 60-70 anni) e si riduce a circa il 70,8% per le Generazioni Y (28-43 anni) e Z (18-27 anni). La seconda fonte più utilizzata in Italia è Internet, nonostante che solo il 16,7% del campione la ritenga molto o estremamente affidabile. Soltanto la generazione dei Boomer sembra favorire il farmacista alla ricerca di informazioni online.
Quanto all'affidabilità delle fonti le generazioni rivalutano complessivamente la figura del farmacista e sono concordi nel ritenere che sia molto o estremamente affidabile, secondo solo al medico di base o specialista. Al contrario, Internet è ritenuto poco o per niente affidabile dal 40,3% degli intervistati. Questa percentuale aumenta per la generazione dei Boomer (49,1%) e si riduce progressivamente fino alla Gen Z (35,7%). Solo Gen Z, invece, dichiara di utilizzare Chat GPT (5,7%) più dei mezzi tradizionali come radio e televisione (4,6%). A fidarsi di più delle risposte da parte dell’Intelligenza artificiale generativa sono, nell'ordine, la Gen Y (15,8%), la Gen Z (14%), la Gen X (44-59 anni: 11,4%) e infine i Boomer (5,4%). I social media, infine, sono la fonte di informazione ritenuta meno affidabile da tutti i rispondenti (65%).
«È certamente vero che la salute, come la giovinezza, non ha età, ma a ben vedere il concetto di salute è cambiato in ragione dell'età» commenta Michele Costabile, direttore Centro di ricerca Luiss – X.ITE su Tecnologie e comportamenti di .mercato. «Si sono moltiplicati i tipi di salute che ricevono attenzioni e generano ansie – aggiunge - con intensità diverse per le differenti generazioni. Abbiamo quindi esaminato a fondo queste differenze per suggerire a imprese attente, come Merck, ma anche a decisori istituzionali, come affrontare le diverse sensibilità generazionali verso le differenti forme di salute. Siamo di fronte a un cambiamento esponenziale nelle tecnologie che la filiera dell’healthcare rende disponibili, anche e soprattutto sui mercati di consumo. Comprendere attese, resistenze, timori e speranze di consumatori sempre più differenziati per età e generazioni è quindi un passaggio obbligato per fare in modo che il potenziale di innovazione tecnologica si traduca in valore sociale e in maggiore salute e benessere».
Un aspetto particolare della ricerca è stata l’analisi della generazione Alpha, quella dei nati a partire dal 2010, la cui percezione sul tema salute non era stata precedentemente approfondita dalle analisi condotte sul territorio nazionale. Secondo i genitori della generazione Alpha (6% Gen Z, 45,2% Gen Y, 45,7% Gen X, 3,1% Boomer), la loro salute comprende innanzi tutto la componente fisica, seguita dalla salute mentale, il benessere familiare e sociale, e infine il successo scolastico. Gen X e Boomer attribuiscono un peso molto più simile a salute fisica e mentale quando fanno riferimento ai propri figli che non quando rispondono per sé stessi. Il 33,6% dei genitori della Gen Alpha ritiene che la pandemia abbia influenzato molto la percezione di salute del figlio e l'integrazione di intelligenza artificiale, telemedicina, dispositivi indossabili e cartella clinica elettronica per i propri figli è vista più favorevolmente che per sé stessi.
Dalla ricerca risulta inoltre che la salute è intesa soprattutto come salute fisica (30%) e mentale (24%). Una parte importante riveste il benessere familiare (21%) mentre più contenuto è il ruolo di benessere sociale e professionale (13% e 12%). Una differenza tra le generazioni più avanti negli anni e quelle più giovani si ritrova però nell’importanza che viene attribuita alle diverse componenti di salute: se per i Boomer e la Generazione X salute fisica e familiare vengono messe al primo posto, quando si passa alla generazione Y e Z il benessere mentale, sociale e professionale sono sicuramente annoverati tra gli aspetti più considerati per sentirsi in buona salute.
Differenze generazionali importanti si ritrovano anche nella valutazione del proprio stato di salute. Se per le generazioni più anziane lo stato di salute mentale e sociale è considerato buono, stessa cosa non può dirsi per i più giovani, che invece riportano una migliore salute fisica, eccezione fatta per le conseguenze del Covid. La pandemia ha infatti colpito maggiormente la salute dei giovani: il 35% della Generazione Z ha dichiarato che il Covid ha influenzato moltissimo la percezione dello stato di salute contro il 22% dei Boomer.
«Il nostro impegno per un futuro sostenibile - sottolinea infine Ramon Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato Healthcare di Merck Italia - va oltre il semplice ascolto dei bisogni delle diverse generazioni: rappresenta un invito a dar vita tutti insieme a una società più sana, inclusiva e felice. Per fare ciò, è importante favorire il dialogo e lo scambio di esperienze tra i diversi gruppi generazionali: in questo modo si può colmare ogni distanza e generare un mix virtuoso di conoscenze e visioni in grado di creare un valore inestimabile. Attraverso la comprensione, il confronto e la collaborazione, vogliamo favorire un approccio alla salute che risponda alle esigenze di ogni generazione».