L'Anaao Assomed: «Il burnout è una realtà, non una moda»

Servizio sanitario

L'Anaao Assomed: «Il burnout è una realtà, non una moda»

di redazione

Un "D-Day" per denunciare le Aziende sanitarie che non rispettano le norme sulla sicurezza e che provocano stress correlato al lavoro.

Ad annunciarlo è l'Anaao Assomed, il principale sindacato della dirigenza medica e sanitaria del Servizio sanitario nazionale.

«L'operazione, ormai non più sotterranea, di delegittimazione del ruolo del medico e dell'infermiere in Italia prosegue anche sulla stampa» sostiene Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato. E cita a esempio un recentissimo articolo che «mette addirittura in dubbio l’autenticità del burnout: i medici si dichiarerebbero in burnout senza esserlo, ma solo perché “fa figo”, mettendo tra l’altro in discussione i dati ufficiali del ministero della Salute e dell'Ocse, secondo i quali questa sindrome colpisce il 51% dei medici».

D'altra parte, secondo Di Silverio, «parlare di burnout è pericoloso perché significherebbe ammettere che metà dei medici non è in grado di curare. Ma è più facile accusare i medici di opportunismo, far percepire alla popolazione che il problema dell'accesso alle cure non è il disinvestimento decennale in sanità, ma sono i medici stessi. Secondo questa narrativa – aggiunge - i medici sarebbero o pazienti psichiatrici o lavativi megalomani e masochisti che fingono di essere in burnout per apparire alle cronache».

Messaggi simili «fanno male ai professionisti – prosegue Di Silverio - e minano ulteriormente il rapporto di fiducia medico-paziente, già deteriorato nel tempo. Sarebbe, invece, più utile parlare dei medici, dei dirigenti sanitari e degli infermieri come professionisti seri che, nonostante tutto, non abbandonano la nave come avviene in altri Paesi per molto meno. Sarebbe più utile infondere fiducia nel medico e proteggere mediaticamente, legislativamente e socialmente una figura che, continuando così, sarà a breve in via di estinzione».

Per questo l'Anaao Assomed organizzerà a febbraio un "D-Day" per denunciare le aziende sanitarie inadempienti in fatto di sicurezza sul lavoro: «Denunceremo le condizioni di lavoro disastrose in cui migliaia di professionisti cercano di destreggiarsi ogni giorno tra burocrazia, aggressioni, tecnologie obsolete e obblighi amministrativi che non ci appartengono» annuncia Di Silverio.

«Chiunque attacchi i medici e i dirigenti sanitari – avverte infine il leader dell'Anaao Assomed - attacca tutti noi. E noi reagiremo con forza, anche nelle sedi legali. Chiediamo al ministro della Salute di intervenire sugli attacchi degli avvocati avvoltoi, di intervenire sulla depenalizzazione dell'atto medico e di dare un segnale di presenza, perché l'assenza è durata troppo tempo. E lo ribadiremo – conclude Di Silverio - sabato 25 gennaio a Roma insieme a tutti i colleghi e le colleghe che vorranno seguirci. Il tempo è scaduto».