Guarire dall’acufene con la stimolazione cerebrale profonda

Il trial clinico

Guarire dall’acufene con la stimolazione cerebrale profonda

di redazione
Un trial clinico di fase I su cinque volontari ha dimostrato che la procedura è sicura e promettente. I pazienti avevano perso ogni speranza. Ma con la stimolazione cerebrale profonda sono riusciti a ridurre notevolmente i sintomi del fastidioso suono inventato dall’orecchio

Uno squillo, un sibilo, un clic, un fruscio, un ronzio. Gli acufeni (o tinniti) non sono tutti uguali, né per il tipo di suono percepito né per l’intensità. C’è chi avverte un lieve rumore di fondo tutto sommato accettabile, ma c’è chi rischia di andare al manicomio per un suono acuto e persistente che rintrona nel cervello. A soffrirne è circa il 15 per cento della popolazione. Arrivano buone notizie per tutti coloro che non riescono a liberarsi del tinnito che li tormenta. 

I ricercatori della University of California San Francisco e del Veterans Affairs Health Care System suggeriscono che il fastidioso suono inventato dall’orecchio possa essere eliminato ricorrendo alla stimolazione cerebrale profonda. La procedura si è dimostrata sicura e promettente in un trial clinico di fase I descritto sul Journal of Neurosurgery.

La stimolazione cerebrale profonda è un trattamento chirurgico utilizzato per alleviare i disturbi motori provocati dal Parkinson, per l'epilessia, per il dolore cronico e per i disturbi ossessivo-compulsivi.

Nel corso dell’operazione, alcuni elettrodi vengono impiantati nelle aree più profonde del cervello dove si verificano anomalie nel circuito elettrico.

Gli elettrodi ricevono gli impulsi elettrici inviati da un dispositivo, simile a un pacemaker cardiaco, impiantato sottopelle. 

In alcuni studi precedenti era emerso che la stimolazione cerebrale profonda effettuata per ridurre i disturbi motori di malattie neurologiche riusciva anche ad abbassare il volume dell’acufene nei pazienti che presentavano questo disturbo concomitante. 

I ricercatori, partendo da questi dati, hanno voluto valutare la possibilità di curare l’acufene con la stimolazione profonda cercando di ottenere risultati a lungo termine in pazienti che non avevano ancora trovato una soluzione soddisfacente. 

La sperimentazione di fase I è stata condotta su 5 pazienti (3 uomini e 2 donne) di 51 anni di età in media affetti da una grave forma di acufene resistente ai trattamenti. Quattro dei quali sentivano il suono da entrambe le orecchie. I cinque volontari erano talmente esasperati dal disturbo da decidere di sottoporsi a una terapia sperimentale invasiva nella speranza di ottenere qualche tipo di sollievo. 

Così ai pazienti sono stati impiantati degli elettrodi nel nucleo caudato in entrambi i lati del cervello. I pazienti erano svegli durante l’operazione e guidavano i neurochirurghi nel posizionamento corretto degli elettrodi. 

Dopo cinque settimane dall’impianto, i pazienti hanno iniziato un periodo di assestamento degli impulsi elettrici con l’obiettivo di trovare i livelli elettrici ideali per ridurre il fastidioso suono all’interno dell’orecchio. Una volta individuata la “formula” perfetta, i cinque volontari hanno ricevuto una stimolazione costante per 24 settimane. 

Tutti i pazienti, tranne uno,  hanno avvertito un notevole miglioramento (dal 60 all’80 per cento) dei sintomi e nessuno ha sperimentato gravi eventi avversi. 

Considerati i risultati incoraggianti di questa procedura, i ricercatori stanno pianificando un trial clinico di fase II.