Anaao: «No all’abolizione del numero programmato a Medicina»

Presa di posizione

Anaao: «No all’abolizione del numero programmato a Medicina»

di redazione

«La strada che si vuole intraprendere per combattere la carenza di personale medico nel Ssn è quella sbagliata». Così il segretario nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio replica alla dichiarazione del ministro del MUR Anna Maria Bernini sull’intenzione di modificare le modalità di accesso a Medicina.

«Si continua ad agire senza prospettiva mentre più di 10 medici al giorno si dimettono dal servizio sanitario nazionale. Aprire le porte alla facoltà di Medicina sembra un chiaro di disegno per distruggere le competenze di una professione già in crisi», aggiunge Di Silverio. «Ministro, ma davvero è convinta di voler far proliferare facoltà telematiche, corsi fantasma, assenza di pratica? Dove svolgeranno i tirocini gli oltre 50mila studenti di Medicina? Dove seguiranno lezioni che richiederebbero frequenza nei reparti? E una volta laureati, che fine faranno?», domanda l’esponente sindacale. 

«Forse l'idea sottesa è quella di impiegare gli studenti per coprire le carenza di personale Stiamo assistendo a un veloce smantellamento del sistema sanitario: si colpisce chi è vicino alla pensione ledendo diritti acquisiti; si colpisce chi nel sistema oggi soffre e lavora e ora si colpisce anche chi nel sistema vuole entrare (ancora per poco).
Insomma un altro buon motivo per confermare scioperi a oltranza e una protesta che arriverà in Europa», prosegue Di Silverio che annuncia: «Siamo pronti a ricorrere anche noi al Tar per evitare di ledere il diritto alla formazione. Le nostre soluzioni sono ben note da tempo: occorre modificare le modalità di accesso alla facoltà di Medicina e chirurgia, ma non eliminare il numero programmato. Siamo, invece, di fronte all'ennesima trovata populistica che fa male al sistema salute di oggi e di domani».