Per tre under 20 su quattro il Pnrr è uno sconosciuto

Fattore J giunge al traguardo

Per tre under 20 su quattro il Pnrr è uno sconosciuto

di redazione

Il 70% degli studenti non è a conoscenza dei contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Questo, almeno, risulta da una ricerca su ciò che i giovani si aspettano dal Pnrr, realizzata a cura del Politecnico di Milano, nell’ambito del progetto “Fattore J”. I risultati della ricerca sono stati presentati giovedì 18 maggio nel capoluogo lombardo nel corso della premiazione del progetto promosso da Fondazione Mondo Digitale e Janssen Italia, l’azienda farmaceutica di Johnson&Johnson.

La stessa ricerca ha evidenziato che, una volta informati sui contenuti, quasi il 50% dei giovani lo ritiene importante per sostenere la ripresa dell’Italia e oltre il 40% sottolinea la necessità che sia utilizzato in modo responsabile. Quasi il 50% individua come prioritari gli investimenti in ricerca e salute, seguiti da transizione ecologica, digitalizzazione, competitività e cultura. La maggioranza del campione ritiene poi che la medicina del futuro debba essere prima di tutto avanzata tecnologicamente per offrire soluzioni sempre più personalizzate ed efficaci. Secondo il parere del panel intervistato, inoltre, occorre promuovere con più forza una medicina “di prossimità”, più capillare e in grado di garantire maggiore equità nell’accesso alle cure. Bisogna, infine, avere una maggior disponibilità di specialisti e operatori sanitari.

Al questionario elaborato da Politecnico di Milano hanno risposto 460 studenti, in maggioranza ragazze, dei quali 276 frequentano un liceo, 162 un istituto tecnico e gli altri 22 un istituto professionale.

L’evento è stato anche l’occasione per decretare e premiare i vincitori del contest di Fattore J che ha visto 500 studenti di 42 scuole italiane lavorare sul loro concetto di “salute per il futuro” esprimendosi attraverso diverse tecniche, dal podcasting allo storytelling, alla grafica e al videomaking.

«Sono particolarmente contenta di questa collaborazione dell'Ateneo al progetto – commenta Mara Tanelli, delegata della Rettrice per la Diversità e l'Inclusione del Politecnico di Milano - che si fonda sulla condivisione di valori quali l'attenzione per le nuove generazioni e il loro coinvolgimento attivo in tematiche di grande rilevanza, in cui anche noi crediamo fortemente».

«Negli ultimi decenni, i progressi della scienza sono diventati sempre più evidenti, in tante aree terapeutiche – sottolinea Mario Sturion, amministratore delegato di Janssen Italia - e hanno portato a un miglioramento sensibile della qualità e delle aspettative di vita di milioni di pazienti, cambiando il corso di malattie fino poco tempo fa mortali. In Janssen siamo pronti a continuare a dialogare e collaborare con tutti gli attori del sistema, in primis le Istituzioni».

Per Mondo digitale, questo progetto «ha uno scopo importante – dice Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione - e cioè quello di umanizzare la ricerca, ma anche la malattia, aumentare la consapevolezza e l’attenzione alla prevenzione, rendere umana e vicina ai ragazzi e alle ragazze la cura, ma anche rafforzare un atteggiamento consapevole e costruttivo di fronte alla patologia».