Via libera alla cannabis terapeutica in Abruzzo. Esulta l'Associazione Coscioni

Droghe

Via libera alla cannabis terapeutica in Abruzzo. Esulta l'Associazione Coscioni

di Sabrina Valletta

«Una notizia che sancisce insieme una conquista nell’accesso alla terapia per molti malati e un passo in avanti nella lotta al proibizionismo che di fatto cerca di accomunare sostanze diverse». Così Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, commenta la decisione del Consiglio dei ministri di non impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale la legge regionale abruzzese n.4 del 04 gennaio 2014, che disciplina le “Modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche”.

La norma, infatti, è stata promossa nel 2011 dai consiglieri Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista e Antonio Saia dei Comunisti italiani, sulla base di un testo che è stato redatto con il contributo dell’associazione Luca Coscioni e delle altre associazioni italiane che si occupano di cannabis terapeutica.

La legge abruzzese disciplina a livello regionale ciò che è già nelle previsioni della normativa nazionale e le novità che introduce – rispetto soprattutto all’erogazione gratuita del farmaco – rientrano nelle prerogative che la legge italiana lascia alle Regioni. Infatti, la legge sull’importazione dei farmaci dall’estero, che è quella che regolamenta l’accesso anche ai cannabinoidi, prevede che questi siano a carico del Servizio sanitario regionale (Ssr) solo se erogati in ambito ospedaliero, e lascia dunque alle Regioni, in base alle loro previsioni di bilancio, la facoltà di riconoscere la mutuabilità o meno. Riconoscimento che il testo di legge abruzzese attua con l’introduzione di un apposito capitolo di spesa dell’importo di 50 mila euro annui, denominato "Fornitura farmaci cannabinoidi ad uso terapeutico", all’interno del bilancio regionale.