Staminali per la Bpco, risultati positivi da piccolo studio ma risultati da confermare
Al momento è poco più che una suggestione che arriva dal congresso della European Respiratory Society (Ers), in corso a Milano. Che tuttavia, per la prima volta, apre alla possibilità di una regressione della broncopneumopatia cronica ostruttiva. Un piccolo studio presentato nel corso del congresso ha infatti mostrato che nei pazienti che soffrono di Bpco un trapianto di cellule staminali prelevate dallo stesso paziente potrebbe ridurre il danno causato dalla malattia e migliorare i sintomi.
La Bpco è una malattia che causa un progressivo danno ai polmoni. I trattamenti disponibili migliorano i sintomi, ma non sono in grado di riparare il tessuto polmonare. «La medicina rigenerativa può essere la più grande, se non l’unica, speranza di curare la Bpco», afferma in una nota il coordinatore della ricerca Wei Zuo, della Tongji University di Shanghai e a capo dei ricercatori della farmaceutica Regend Therapeutics, che da tempo studia una popolazione di cellule staminali coinvolte nella formazione dell’epitelio polmonare dette cellule progenitrici P63+.
Lo studio è una sperimentazione di fase I condotta in Cina su appena 20 pazienti con Bpco in stadio avanzato. Dopo aver prelevato le cellule progenitrici P63+, i ricercatori le hanno moltiplicato in laboratorio e successivamente riversate nuovamente nei polmoni.
Dopo circa tre mesi i ricercatori hanno osservato miglioramenti sia in termini di funzionalità polmonare sia di sintomatologia.
«I risultati sono incoraggianti. La Bpco ha un disperato bisogno di trattamenti nuovi e più efficaci», ha detto Omar Usmani a capo del gruppo della European Respiratory Society sulle malattie delle vie aeree, asma, Bpco e tosse cronica.
I risultati devono però essere confermati nelle successive fasi della sperimentazione.