L'Italia invecchia, cala il numero di potenziali donatori di sangue

Osservatorio Nomisma

L'Italia invecchia, cala il numero di potenziali donatori di sangue

di redazione

Dal 2015 al 2024 la popolazione italiana con età compresa tra i 18 e i 65 anni, ossia di coloro ai quali è consentita la donazione di sangue, si è ridotta del 4,1%. In parallelo, la popolazione over 65 è cresciuta dell'11,3%, arrivando a rappresentare il 23% del totale. Si tratta di un trend destinato ad accentuarsi nel prossimo futuro, al punto che nel 2050 il 35% della popolazione del nostro Paese avrà un’età di 65 anni o superiore.

È questo lo scenario delineato giovedì 16 maggio a Roma nel corso della presentazione dell’Osservatorio nazionale donazione sangue e plasma, voluto dall’Associazione donatori e volontari personale Polizia di Stato “DonatoriNati” e realizzato in collaborazione con Nomisma e FB & Associati.

Nel 2022 in Italia risultano 1,7 milioni di donatori di sangue, di cui 1,4 milioni periodici e circa 284 mila alla prima donazione. Nello stesso anno le donazioni sono state 3 milioni, per 639 mila pazienti trasfusi e circa 2,8 milioni di trasfusioni effettuate.

L’Italia è autosufficiente quanto alla produzione di sangue, mentre per la raccolta di plasma, fondamentale per la produzione di medicinali plasmaderivati, dipendiamo dall’estero.

Dalla survey condotta da Nomisma su un campione rappresentativo della popolazione italiana risulta che il primo motivo che spinge o spingerebbe gli italiani a donare il sangue è il dovere morale nei confronti della comunità, indicato rispettivamente da due donatori su tre e dalla metà dei non donatori.

Le principali motivazioni per i quali non si è mai donato sangue sono invece problemi di salute (36% degli intervistati), mancanza di motivazione (28%) e paura dell’ago (20%), queste ultime con quote crescenti tra gli under 30.

Tra gli ex donatori i motivi che li hanno condotti a smettere di donare sono l’insorgere di problemi di salute (44%) e il superamento dei 65 anni (35%), ossia il venire meno del requisito di età che consente di avere l’idoneità. Da sottolineare come il 28% degli italiani non trovi giusto che per donare si debba avere un’età compresa tra 18 e 65 anni.

Dalla ricerca, commenta Emanuele Di Faustino, responsabile Industria, retail e servizi, «emerge come la comunicazione sia fondamentale per aumentare conoscenza e consapevolezza sulla donazione di sangue nel nostro Paese: solo un italiano su due afferma difatti di conoscere i criteri di idoneità per la donazione di sangue e il 29% ritiene di non avere abbastanza informazioni su pratiche, sicurezza e benefici della donazione, incidenza che sale al 38% tra gli under 30». I canali preferiti per essere informati su questo tema, precisa Di Faustino, sono la lettera a casa da parte del Servizio sanitario pubblico o di Associazioni di volontariato, le campagne di sensibilizzazione sui media tradizionali e il consiglio del medico di famiglia, seppur con differenze tra le generazioni: tra la gen Z il primo canale di informazione diventano infatti i social network, apprezzati da un giovane su tre.