Nasce la Fondazione ATLAS
Più di 70 Centri di ricerca su tutto il territorio che a oggi hanno raccolto le informazioni sulle mutazioni genetiche di oltre 8 mila italiani con tumore al polmone. Sono dati del progetto ATLAS, prima piattaforma italiana che sistematizza le informazioni relative alle mutazioni a carico di alterazioni molecolari che rappresentano biomarcatori predittivi positivi di risposta al trattamento in questi pazienti.
Con lo scopo di consolidare questo patrimonio di conoscenze, è nata la Fondazione ATLAS che, oltre a facilitare la sinergia tra le istituzioni italiane che lavorano nella ricerca biologica, biomedica, medica e farmacologica, ha come obiettivo anche l’attività di promozione della cultura nell’ambito della patologia molecolare e della medicina di precisione.
«La nascita della Fondazione – sostiene Domenico Galetta, presidente della Fondazione - è un’opportunità importante per rafforzare il nostro impegno nei confronti della ricerca e dei pazienti. Il nostro è un network democratico dove ogni Centro che partecipa può promuovere un’idea di ricerca che viene poi tradotta nella fotografia di un sottogruppo di pazienti con tumore polmonare. È una banca dove ognuno mette della ricchezza, in termini di dati molecolari e clinici, da cui trarre beneficio sul fronte della ricerca e della pratica».
Sebbene i numeri di questa malattia oncologica siano grandi (44 mila nuove diagnosi stimate nel 2023), molte delle mutazioni che vengono individuate interessano pochi pazienti. Ecco perché è fondamentale avere a disposizione una piattaforma dove si possono trovare informazioni su come è stato trattato un tumore che presenta una specifica mutazione o per sapere in quale Centro sono attive sperimentazioni adatte proprio a quel tipo di tumore.
«In questi anni – sottolinea Silvia Novello, vicepresidente della Fondazione - la collaborazione tra i gruppi di ricerca che aderiscono ad ATLAS ha portato alla realizzazione di venti presentazioni nazionali e internazionali e dieci pubblicazioni su riviste con un impact factor rilevante. Abbiamo vinto uno dei grant che Aifa ha stanziato per la ricerca indipendente e il database è usato anche da altri enti o fondazioni attivi nella ricerca oncologica, come Airc»
Tuttavia, aggiunge Umberto Malapelle, anch'egli vicepresidente della Fondazione, «la nostra ambizione è quella di fare la differenza per i medici e per i pazienti quando si tratta di tumore al polmone che presenta una mutazione. Ma non vogliamo fermarci a questo tipo di malattia oncologica e la nascita della Fondazione ci permetterà di espandere l’orizzonte di cura per i pazienti, così che un numero sempre maggiore di pazienti possa beneficiare di un trattamento mirato».