Gli Stati Uniti fuori dall’Oms, Trump esulta, il mondo meno

La decisione

Gli Stati Uniti fuori dall’Oms, Trump esulta, il mondo meno

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Donald Trump durante la firma degli ordini esecutivi, https://www.youtube.com/watch?v=si19rPJi5NQ
di redazione
Bmj: «Il ritiro dall'Oms non ‘Rende l'America di nuovo sana’, ma diminuisce gravemente l'influenza americana e la sua posizione nel mondo»

«Uhhhh questo è un grande» ordine esecutivo. Con queste parole, il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato il documento che dispone l’uscita del Paese dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il dado è dunque tratto. Dopo che il primo tentativo, a pochi mesi dal termine del suo primo mandato, non è andato a buon fine dall’elezione alla Casa Bianca di Joe Biden, ora Trump ha tutto il tempo per mettere in atto la sua uscita dall’Oms. Stop, dunque, al “trasferimento di eventuali fondi” dall’organizzazione internazionale, “ritiro del personale”, stop ai “negoziati sull'accordo pandemico dell'Oms e sugli emendamenti al regolamento sanitario internazionale”, si legge nell’ordine esecutivo.

Le ragioni dell’uscita, Trump le ha dichiarate in diretta, con sprezzante logica contabile. “Quando ho terminato il mio mandato pagavamo 500 milioni di dollari all’Oms, la Cina per 1,4 miliardi di persone - noi 325 milioni e loro 1,4 miliardi -pagano 39 milioni. E noi 500 milioni. Mi sembra un po’ ingiusto”, ha detto. “Questa è stata la ragione per il ritiro. Loro mi hanno offerto di tornare per 39 milioni ma quando Biden è tornato per 500 milioni, lui sapeva che poteva tornare indietro per 39 milioni”, conclude. “Cina paga 39 milioni e noi 500 milioni e la Cina è un Paese più grande”.

Il documento ripristina lo status quo del luglio 2020, quando Trump aveva disposto il primo ritiro degli Usa dall’Oms. All’epoca l’uscita degli Usa era legata alla “cattiva gestione da parte dell'organizzazione della pandemia di Covid-19 che è sorta a Wuhan, in Cina e di altre crisi sanitarie globali, alla sua incapacità di adottare le riforme urgentemente necessarie e alla sua incapacità di dimostrare l'indipendenza dall'influenza politica inappropriata degli Stati membri”, si legge.

Ora ci si chiede quale possa essere il futuro dell’Oms. Gli Usa finora sono stati il principale finanziatore. Nel biennio 2024-2025 hanno stanziato circa 1 miliardo di dollari su un budget dell’organizzazione di 6,5 miliardi (a cui tocca aggiungere circa 2 miliardi di risorse legate a interventi di emergenza o specifiche finalità).

Risorse che sono andate a finanziare per il 23,35% programmi per “l’accesso a servizi sanitari essenziali”, per il 23,05 la risposta a emergenze sanitarie “acute”, per il 18,43% il programma per l’eradicazione della poliomielite nel mondo, il 7,62% all’identificazione di minacce alla salute attraverso strumenti di sorveglianza, il 5,43% per i programmi di preparazione alle emergenze.

Un finanziamento prezioso che, per circa la metà, è stato diviso tra l’Africa e quella che l’Oms classifica come regione Orientale del Mediterraneo, che si estende dalla Tunisia al Pakistan e in cui si situano alcune delle principali emergenze sanitarie globali: Sudan, Somalia, Siria, Palestina, Afganistan.

L’uscita degli Usa rende più difficile il supporto a queste popolazioni, in un momento in cui - ha ricordato pochi giorni fa l’Oms - il mondo è interessato da un numero enorme di crisi sanitarie, 17 delle quali sono classificate come di grado 3, il più grave. Per rispondere a queste emergenze l’Oms aveva chiesto 1,5 miliardi aggiuntivi.

All’orizzonte, inoltre, si affaccia l’emergenza aviaria, che per il momento sta dilagando negli animali e che vedono proprio negli Stati Uniti uno dei focolai più preoccupanti con quasi mille allevamenti bovini interessati.

«Il ritiro dall'Oms non ‘Rende l'America di nuovo sana’, ma diminuisce gravemente l'influenza americana e la sua posizione nel mondo, minacciando i suoi interessi nazionali e la salute della popolazione», si legge in un editoriale pubblicato sul British Medical Journal, che riassume la posizione di gran parte del mondo sanitario globale.

Dal canto suo, l’Oms, ha risposto alla decisione di Trump con una nota in cui esprime il suo rammarico. “L'Oms svolge un ruolo cruciale nella protezione della salute e della sicurezza delle persone del mondo, compresi gli americani, affrontando le cause alla radice della malattia, costruendo sistemi sanitari più forti e rilevando, prevenendo e rispondendo alle emergenze sanitarie, compresi i focolai di malattie, spesso in luoghi pericolosi dove gli altri non possono andare”, si legge, ricordando come gli Stati Uniti siano un membro fondatore dell’Oms e abbiamo contribuito a raggiungere traguardi di salute globale epocali come la sconfitta del vaiolo.

“Speriamo che gli Stati Uniti riconsiderino e non vediamo l'ora di impegnarci in un dialogo costruttivo per mantenere la partnership tra gli Stati Uniti e l'OMS, a beneficio della salute e del benessere di milioni di persone in tutto il mondo”, aggiunge.