C’è zucchero e zucchero: il fruttosio è peggiore del glucosio
Non tutto lo zucchero vien per nuocere. Gli effetti del glucosio o del fruttosio sul metabolismo sono differenti e anche il rischio di malattie cardiovascolari cambia a seconda del tipo di zucchero che viene assunto. A sorpresa i più pericolosi sembrano quelli contenuti negli sciroppi, nel miele e nei succhi di frutta.
È quanto sostiene uno studio condotto sugli animali, pubblicato sull’American Journal of Physiology, Heart and Circulatory Physiology. I topi coinvolti nell’esperimento sono stati nutriti con una bibita zuccherata in aggiunta alla loro dieta per otto settimane. È come se un essere umano assumesse grandi quantità di zucchero per sei anni.
Un gruppo di animali ha ricevuto una bevanda a base di glucosio (lo zucchero prodotto naturalmente dall’organismo), mentre l’altro a base di fruttosio (lo zucchero della frutta). Gli effetti della dieta sono stati confrontati con quelli del gruppo di controllo che nello steso periodo si è dissetato solamente con acqua pura.
Alla fine del periodo di osservazione sono state tirate le somme: tutti i topi alimentati con la bibita zuccherata avevano consumato più calorie rispetto agli animali usati come parametro di riferimento, ma nei topi che avevano assunto glucosio il totale delle calorie era superiore ai topi che avevano ricevuto la bibita a base di fruttosio. Ma, sorprendentemente, i topi che aveva assunto fruttosio erano più grassi degli altri. Non solo. Nel sangue di questi animali si sono trovati in percentuale maggiore gli indicatori di malattie cardiovascolari e del fegato: trigliceridi alti, fegato ingrossato, alterazioni nell’aorta con conseguente aumento della pressione sanguigna. In conclusione, lo studio dimostra che non conta solo la quantità di zucchero, ma anche la qualità.