Anoressia: In Italia circa 540 mila pazienti, nove su dieci sono donne
Peso, indice di massa corporea, massa grassa, massa magra, massa cellulare corporea, angolo di fase e marcatori di idratazione: sono alcuni parametri chiave che andrebbero considerati nel percorso di riabilitazione delle persone che soffrono di anoressia nervosa. A indicarli è uno studio condotto dal Centro per la cura dei disturbi alimentari di Villa Miralago (Varese) e dall’Università di Milano pubblicati sulla rivista Nutriens proprio in occasione della Settimana nazionale del Fiocchetto lilla (fino al 15 marzo) dedicata ai disturbi dell'alimentazione.
L’anoressia nervosa colpisce in Italia circa l’1% della popolazione, nove volte su dieci donne, per un totale di oltre 540 mila pazienti. È solo uno dei disturbi del comportamento alimentare più diffusi, come bulimia e binge eating, che interessano oltre 3 milioni di persone.
«La riabilitazione nutrizionale è fondamentale non solo per il ripristino del peso – spiega Eugenia Dozio, responsabile nutrizione di Villa Miralago - ma anche per migliorare la composizione corporea e le funzioni metaboliche. Tuttavia, le strategie ottimali per integrare l'assunzione calorica e proteica al fine di ottenere un recupero equilibrato rimangono poco esplorate. Il nostro studio si è concentrato sull’analisi dell’interazione tra apporto calorico e proteico nel tempo, valutando i loro effetti sui parametri quantitativi e qualitativi, con l’obiettivo di identificare marcatori predittivi di un recupero ottimale e guidare interventi nutrizionali su misura».
Lo studio ha coinvolto un totale di 79 pazienti con diagnosi di anoressia nervosa, ricoverati per un periodo di almeno sei mesi.
«È fondamentale un approccio dinamico – precisa Ileana Terruzzi, professoressa in Scienza dell’alimentazione dell’Università di Milano - che si basi su marcatori avanzati di composizione corporea e idratazione per la riabilitazione nutrizionale. Una valutazione accurata e continua di questi parametri – aggiunge - consente interventi personalizzati e un recupero più equilibrato dalla malnutrizione conseguente all’anoressia nervosa».