Save the Children: cecità da tracoma e oncocercosi a rischio di ripresa tra i bambini in Uganda e Tanziania
Il numero di casi di tracoma, una rara malattia tropicale che è la principale causa infettiva di cecità al mondo, sono stati dimezzati negli ultimi anni in una delle comunità più colpite in Uganda, ma questo numero rischia di tornare a crescere, a causa dell’interruzione di alcuni programmi dovuti ai tagli degli aiuti esteri. Stessa cosa potrebbe avvenire per l'oncocercosi, un'altra malattia oculare tropicale in Tanzania.
L'allerta viene da Save the Children, che da oltre cento anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Il tracoma, un'infezione batterica che può portare a cecità irreversibile, stava rovinando la vita di quasi il 10% della comunità nella regione di Karamoja in Uganda, una delle aree più colpite al mondo. In quattro anni, un programma di Save the Children per ridurre il tracoma, che colpisce in modo sproporzionato i bambini e le loro madri, ha raggiunto circa 58 mila persone e ridotto la popolazione colpita dalla malattia al 5% della comunità.
La malattia infetta innanzitutto la membrana, che ricopre l'esterno del bulbo oculare e riveste la superficie interna della palpebra. Le infezioni ripetute portano alla cicatrizzazione della palpebra superiore, con conseguente curvatura delle ciglia verso l'interno e sfregamento contro la cornea, causando un dolore intenso e portando infine alla cecità irreversibile.
Susan, 29 anni, ha raccontato agli operatori di Save the Children che il suo villaggio era «in condizioni disastrose» e che grazie all’arrivo di interventi sanitari e idrici «si sono verificati cambiamenti significativi, ora abbiamo 50 latrine e le famiglie che non ne sono state dotate, stanno attivamente costruendo le proprie».
Gli operatori ora temono che l'impossibilità di accedere alle sessioni di prevenzione igienica, ai farmaci per il tracoma e la cessazione della costruzione di latrine potrebbero portare a una recrudescenza della malattia, che si propaga attraverso le mosche ed è diffusa in aree con scarsa igiene. Chiudere il programma di aiuti «rischia di far tornare le persone a una vita di malattie e miseria» avverte Famari Barro, direttore di Save the Children in Uganda.
Un'altra malattia tropicale che colpisce gli occhi, l'oncocercosi, nota anche come “cecità fluviale”, rischia di diffondersi in Tanzania, a causa dell'interruzione improvvisa di un programma di Save the Children che affronta le malattie tropicali trascurate. Ancora una volta, sono i bambini a essere particolarmente vulnerabili a questa malattia. È causata da punture di mosche che si riproducono nei fiumi a flusso rapido e provoca prurito intenso, condizioni cutanee deturpanti e problemi alla vista, inclusa la cecità permanente.
«Tagliare gli aiuti non è solo un fallimento di leadership morale – sostiene Gabriella Waaijman, direttrice operativa di Save the Children - è un errore di calcolo strategico. Non riuscire ad affrontare questo tipo di crisi sanitarie avrà ricadute sulla vita dei bambini e tornerà a colpire tutti. Per anni, anzi decenni, abbiamo raccolto le evidenze di come tali interventi possano essere salvavita per i bambini e le loro comunità in alcuni dei luoghi più poveri del mondo. Dobbiamo ai bambini un futuro migliore. Dobbiamo loro un mondo in cui la vita di ognuno di loro conti davvero».