Aifo in piazza per il sostegno alle persone con lebbra
Domenica 26 gennaio ricorre la Giornata mondiale dei malati di lebbra, istituita settantadue anni fa da Raoul Follereau.
In occasione della Giornata, l'Associazione italiana amici di Raoul Follereau (Aifo Ats) organizza in molte Regioni italiane diverse iniziative per informare e sensibilizzare le persone sulla malattia che, nonostante sia curabile, è ancora un problema sanitario importante in diversi Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America latina, dove persistono condizioni socioeconomiche precarie che ne favoriscono la trasmissione. Centinaia di volontari Aifo saranno nelle piazze e parrocchie d’Italia con il “Miele della solidarietà” e il “Kit - Stare bene è un diritto” il cui ricavato finanzierà i progetti sociosanitari nel mondo, in particolare quelli per la lotta alla lebbra.
Il tema scelto per il 2025 è l’abbraccio come concetto che unisce. Lo slogan “Chi è malato guarisce solo se qualcuno lo abbraccia”, infatti, intende porre l’accento sulla centralità della persona e non della malattia e sottolineare l’importanza dell’inclusione, della cura e del sostegno per chi è malato, a partire dalle persone colpite dalla lebbra e per tutti coloro che vivono ai margini.
Nel 2023 sono stati registrati in totale 182.815 casi globali di lebbra con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente, come emerge dall’ultimo rapporto annuale sull’andamento della lebbra nel mondo pubblicato a settembre 2024 dall’Organizzazione mondiale della sanità. La concentrazione delle persone diagnosticate è soprattutto in tre Paesi: India, Brasile e Indonesia. Tra i nuovi casi il 5,7% sono bambini/e minori di 15 anni, mentre il 39,9% dei casi globali si riscontrano tra le donne.
«Aifo lavora prevalentemente in Paesi dove non esistono diritti, figuriamoci le opportunità - ricorda il presidente, Antonio Lissoni - ma il nostro lavoro è creare consapevolezza sui propri diritti, umani e sociali e cercare con ostinata determinazione di creare condizioni di crescita, di autonomia, mostrare a chi è più vulnerabile che ce la può fare. Ecco, questo è il significato della Giornata mondiale dei malati di lebbra: cura, ma non solo, formazione, ma non solo, soprattutto capacità di creare opportunità perché chi non lo è mai stato possa sentirsi persona, in grado di gestire la propria vita».
In Mozambico, classificato al 183° posto tra i 198 Paesi più poveri al mondo, Aifo ha incontrato Dario, la cui vita è stata segnata dalla lebbra: «La malattia non è solo fisica: l’esclusione e la discriminazione causano profonde ferite nella psiche delle persone colpite. Dario è stato fortunatamente diagnosticato per tempo e ha iniziato il suo percorso di cura e speranza grazie all’aiuto di Aifo».