Cancro della prostata: aumentando l’attività cardio si riduce il rischio di ammalarsi
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Aumentando di poco l’attività fisica di tipo “cardio” si può ridurre di tanto il rischio di tumore della prostata. Secondo i calcoli degli autori di uno studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine il rapporto è il seguente: un miglioramento del 3 per cento del fitness cardiorespiratorio (CRF) comporta una riduzione del 35 per cento di sviluppare il cancro più diffuso nella popolazione maschile. La nuova ricerca suggerisce quindi che, indipendentemente dal livello di partenza, allenarsi di più allontana le probabilità di ammalarsi. È importante però che gli esercizi facciano battere il cuore più velocemente. L’effetto protettivo si ottiene con il nuoto, la camminata a passo sostenuto, la corsa, ma anche salendo le scale.
I ricercatori hanno selezionato da un database che conteneva i dati di oltre 181mila uomini le informazioni sull’attività fisica e l’indice di massa corporea di 57.600 uomini che si erano sottoposti ad almeno due test per la valutazione del fitness cardiorespiratorio in due momenti differenti della loro vita.
Il fitness cardiorespiratorio corrisponde alla capacità del cuore, dei polmoni e dei muscoli di assumere ossigeno e di usarlo per produrre energia. Per misurare l’efficienza dell’intero processo si ricorre a un esame standard chiamato “VO2 max” che valuta la quantità di ossigeno consumata durante il massimo sforzo fisico, corsa sul tapiroulant o pedalata sulla cyclette. Valori alti sono indicativi di un buon fitness cardiorespiratorio: vuol dire che l’organismo è in grado di sfruttare al meglio l’ossigeno per produrre energia.
I ricercatori hanno diviso i partecipanti allo studio in due gruppi in base al cambiamento del fitness cardiorespiratorio osservato in un anno: il primo gruppo era formato da uomini con un miglioramento superiore al 3 per cento, il secondo gruppo era formato da persone che avevano mantenuto valori stabili del fitness cardiorespiratorio o avevano migliorato di poco la loro condizione (livello di miglioramento inferiore al 3 per cento).
Per valutare se il cambiamento nella forma fisica sul rischio di cancro alla prostata dipendesse anche dalla forma fisica di partenza, i ricercatori hanno creato tre gruppi di uguali dimensioni con diversi livelli di fitness cardioresporatorio di base: basso, moderato e alto.
Tutti i partecipanti sono stati monitorati per un periodo compreso tra la data dell'ultima valutazione e la data della diagnosi di cancro alla prostata o di morte per qualsiasi causa, oppure fino al 31 dicembre 2019, a seconda di quale evento si fosse verificato per primo.
Durante un periodo medio di quasi 7 anni, 592 uomini (1% del campione totale) hanno ricevuto una diagnosi di cancro alla prostata e 46 (0,08%) sono morti a causa della malattia.
Dall’analisi è emerso che, indipendentemente dalla forma fisica di partenza, un aumento percentuale annuo del fitness cardiorespiratorio è stato associato a un rischio inferiore del 2 per cento di cancro alla prostata, ma non di morte. Se il miglioramento superava la soglia del 3 per cento si osservava una riduzione del 35 per cento di probabilità di sviluppare il cancro alla prostata.
«Il miglioramento del fitness cardiorespiratorio negli uomini adulti dovrebbe essere incoraggiato e potrebbero ridurre il rischio di cancro alla prostata», concludono i ricercatori.
Chi già si allena dovrebbe allenarsi un po’ di più e chi non si allenava affatto dovrebbe iniziare a farlo, suggeriscono i ricercatori.