Una campagna per accendere i riflettori sul virus respiratorio sinciziale
Il virus respiratorio sinciziale (RSV) è un virus contagioso, terza causa più frequente di malattia del tratto respiratorio negli adulti, insieme al virus influenzare. Il rischio di sviluppare complicanze gravi aumenta negli over 60 anni o nelle persone affette da altre malattie o da immunodeficienza.
Da queste premesse che nasce l’iniziativa “Non è come sembra”, promossa dall'Associazione nazionale pazienti respiriamo insieme-APS, in collaborazione con Edra e il contributo non condizionante di GSK, Moderna e Pfizer, presentata giovedì 28 marzo a Roma.
Si stima che ogni anno in Italia il RSV provochi circa 290 mila casi di infezione respiratoria acuta negli over 60, almeno 26 mila casi di ospedalizzazione e 1.800 morti in ospedale.
Il virus sinciziale respiratorio, inoltre, rappresenta una delle principali cause di ospedalizzazione per neonati e bambini sotto i dodici mesi, ai quali può causare infezione acuta delle basse vie respiratorie e lo sviluppo di bronchiolite o polmonite. Un virus che, solo in Italia, causa ogni anno 21 mila ricoveri e 3.500 morti e mette a dura prova diversi ospedali pediatrici. A livello globale ogni anno causa oltre 118 mila decessi in età pediatrica
«L’incontro di oggi nasce dall’esigenza di un confronto e di costruzione di una nuova alleanza tra il mondo istituzionale, tecnico e clinico – ha spiegato Simona Barbaglia, residente dell’Associazione “Respiriamo Insieme” - con l’obiettivo di accendere i riflettori su questa problematica e tracciare importanti linee di indirizzo che rispondano a domande importanti, a partire da come aumentare la protezione e la consapevolezza rispetto all’RSV e ai rischi per i pazienti fragili, dai bambini agli anziani, alle persone immunodepresse». Le istituzioni «si devono rendere conto – prosegue - che ricerca e innovazione avanzano. La scienza ci sta mettendo a disposizione armi innovative contro l’RSV: queste armi vanno messe in campo per difendere i pazienti più fragili».
Nel corso dell’incontro Francesco Vaia, direttore generale della prevenzione al ministero della Salute, ha annunciato di essere prossimo a firmare una circolare alle Regioni «per sottolineare quali sono le azioni per prevenire il virus RSV, comprese quelle di immunizzazione. È fondamentale – ha aggiunto – che nella nostra vita, accanto a una sana alimentazione e all’attività sportiva, entri anche il “calendario della salute”, che inizia dall’allattamento al seno e prosegue per tutta la vita, includendo anche gli screening e le vaccinazioni».