Cefalea a grappolo: più frequente negli uomini, ma nelle donne è più grave e può diventare cronica
La cefalea a grappolo è più frequente negli uomini che nelle donne, ma nelle donne i sintomi sono peggiori e c’è un rischio maggiore di cronicizzazione. È quanto sostiene uno studio condotto dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma pubblicato su Neurology che ha coinvolto 874 persone con una diagnosi di cefalea a grappolo, 66 per cento uomini e 34 per cento femmine.
I partecipanti hanno risposto a questionari dettagliati sui loro sintomi, sulle medicine assunte, sullo stile di vita e sulla frequenza e intensità degli attacchi. La cefalea a grappolo è un tipo particolare di mal di testa breve ma estremamente dolorose che può verificarsi con attacchi continui per molti giorni o addirittura settimane. Il singolo attacco può durare da 15 minuti a tre ore.
La cefalea a grappolo diventa cronica quando gli attacchi ricorrono per un anno o più e sono intervallati da periodi senza sintomi che durano meno di tre mesi. Nel campione coinvolto nello studio la cefalea a grappolo cronica è stata diagnosticata al 18 per cento delle donne, rispetto al 9 per cento degli uomini. Anche la durata del periodo sintomatico varia tra gli uomini e le donne. Nelle donne il dolore dura più a lungo. Ad esempio, l’8 per cento delle donne ha affermato di aver convissuto con attacchi di cefalea periodici per quattro - sette mesi, rispetto al 5 per cento degli uomini. Il 26 per cento delle donne ha affermato di avere avuto attacchi durati in media meno di un mese, rispetto al 30 per cento degli uomini. Inoltre, nel 74 per cento delle donne gli attacchi si ripresentano in diversi momenti della giornata, rispetto al 63 per cento degli uomini.
«La cefalea a grappolo è ancora spesso mal diagnosticata nelle donne, forse perché alcuni aspetti possono essere simili all’emicrania. È importante che i medici siano consapevoli del fatto che il disturbo si manifesti in modo diverso negli uomini e nelle donne, in modo che il trattamento più efficace possa essere somministrato il più rapidamente possibile», sottolinea Andrea C. Belin, del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, a capo dello studio.
Un’altra differenza riguarda la familiarità con la malattia, più comune nelle donne che negli uomini: dal 15 al 7 per cento delle donne aveva un membro della famiglia con una storia di cefalea a grappolo.
«Nonostante il rapporto tra uomini e donne sia cambiato nel corso degli anni, la cefalea a grappolo viene considerata principalmente un disturbo degli uomini, rendendo più difficile per le donne con sintomi più lievi essere diagnosticate con cefalea a grappolo rispetto agli uomini. È possibile che questo fatto possa spiegare il più alto tasso di cefalea a grappolo cronica nelle donne», conclude Belin.