Dolore addominale funzionale: poco conosciuto, ma da non trascurare
Dolore episodico o continuo che si presenta non soltanto in concomitanza con l’alimentazione o il ciclo mestruale, dura almeno quattro giorni al mese per almeno due mesi, non è riconducibile ad altri disturbi gastrointestinali funzionali e non corrisponde a un’altra condizione medica.
Sono i segnali che devono far pensare a un problema poco considerato, che però può essere devastante per chi ne soffre e le famiglie: il dolore addominale funzionale.
Il dolore addominale funzionale interessa bambini e ragazzi da 4 a 18 anni, colpisce tre bambini su dieci in età scolare ed è la prima causa di assenze scolastiche in tutto il mondo. È una condizione benigna che otto volte su dieci si risolve entro due anni dal consulto medico, ma non va trascurata perché incide negativamente sul benessere e sulla qualità di vita del bambino. È caratterizzato da un dolore localizzato prevalentemente intorno all’ombelico e può associarsi a mal di testa, stordimento, stanchezza, dolore agli arti e nausea. Si tratta del disturbo più comune descritto ai pediatri.
Pur non avendo una causa organica, comporta frequentemente l’esecuzione di indagini non necessarie, visite mediche ripetute, giorni di scuola e di lavoro persi, depressione e ansia.
Per aumentare la consapevolezza su questo disturbo la Società europea di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (ESPGHAN), in collaborazione con le Società pediatriche generali e le Società nazionali di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (PGHAN) promuovono una campagna sanitaria in tutta Europa, presentata lunedì 29 gennaio a Roma. In Italia la campagna viene realizzata in collaborazione con la Società italiana di pediatria (Sip) e con la Società italiana di gastroenterologia epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp).
Lo scopo della campagna «non è soltanto educativo – spiega Sanja Kolacek, portavoce ESPGHAN — bensì di sensibilizzazione del grande pubblico. Il dolore addominale funzionale è una condizione benigna, ma tediosa, che ostacola la vita quotidiana del bimbo colpito e di tutta la sua famiglia. Se affrontata nel modo corretto, oltre l’80% dei bambini non proverà più dolore e starà bene».
È un problema «potenzialmente devastante e grave per le famiglie – conferma il presidente di ESPGHAN. Ulrich Baumann - ed è necessario agire per affrontarlo. La campagna, grazie anche alla collaborazione delle Società pediatriche generali e gastroenterologiche nazionali, ha proprio questo obiettivo».
Nel corso della campagna, volantini, poster, brochure e un fumetto, nelle varie lingue europee, saranno distribuiti ai pediatri, ma saranno anche messi a disposizione dei genitori sui canali social e sul sito della Società italiana di pediatria, al fine di favorire la comprensione di questa problematica.
«È importante incoraggiare i bambini e i ragazzi a continuare a svolgere le normali attività come andare a scuola, fare attività fisica, uscire con gli amici: ciò può distrarli e alleviare i sintomi» raccomanda la presidente della Società italiana di pediatria. Annamaria Staiano. «È importante inoltre – aggiunge - aiutarli a mantenere un buon ritmo del sonno e una corretta alimentazione e rassicurarli sul fatto che il dolore non ha una causa grave ed è temporaneo. Il dolore addominale funzionale può essere causato dallo stress e, a sua volta, provocarlo: il consiglio, quindi, è parlare con i bambini e i ragazzi di ciò che crea loro preoccupazioni e ansie».
La campagna «è un progetto di estrema importanza – interviene infine il presidente Sigenp, Claudio Romano - per la necessità di una migliore conoscenza della problematica con percorsi diagnostici ottimizzati e gestione condivisa dei bambini con disordine funzionale gastrointestinale tra centro specialistico e territorio».