Obesità killer. Ogni anno 340mila morti

Giornata mondiale dell’obesità

Obesità killer. Ogni anno 340mila morti

di redazione

Nel mondo ci sono 800 milioni di persone obese. In Italia quasi un adulto su due è in sovrappeso. E la pandemia non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Per questo motivo, la Giornata Mondiale dell’Obesità 2022, promossa dalla World Obesity Federation e che si celebra ogni anno il 4 marzo, ha come messaggio chiave “Everybody Needs To Act”, un invito rivolto a tutti per impegnarsi ad affrontare l'obesità con un'azione globale efficace. 

Di questo si è parlato durante l’evento organizzato con il supporto scientifico dell’Intergruppo Parlamentare Obesità & Diabete, World Obesity Federation, SIO - Società Italiana dell’Obesità, IO NET - Italian Obesity Network, OPEN ITALY - Obesity Policy Engagement Network ITALY, in collaborazione con il programma Driving Change in Obesity e con gli auspici di Fondazione ADI - Associazione Italiana di Dietetica e nutrizione clinica, Amici Obesi, IBDO Foundation - Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation, SICOB - Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità e delle malattie metaboliche, SIE - Società Italiana Endocrinologia, SIEDP - Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, SIMG -Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie.

«È necessario agire urgentemente sia a livello nazionale che internazionale. Basti pensare che in Europa il 53 per cento della popolazione è affetta da sovrappeso o obesità e che annualmente sono circa 340mila le morti causate da questa malattia. Inoltre, l’obesità grava sull’economia con dei costi diretti, sociali, economici e clinici pari a circa 70 miliardi di euro, questo senza considerare i costi indiretti legati alla perdita di produttività. Per questo motivo è fondamentale investire nella prevenzione e nella cura dell’obesità, in quanto problema rilevante di salute pubblica e di spesa per il nostro sistema sanitario. Basti pensare che in Italia rappresenta il 9 per cento della spesa sanitaria annua e porta a una riduzione del PIL del 2,8 per cento. Se non affrontiamo l'obesità, la spesa medica diverrà per noi insostenibile», spiega Luca Busetto, Co-chair Obesity Management Task Force della European Association for the Study of Obesity – EASO.

Secondo i dati Istat, in Italia, circa il 46 per cento delle persone sopra i 18 anni e un bambino su tre sotto gli otto anni  è in sovrappeso o con obesità, una percentuale decisamente superiore alla media europea. 

In occasione dell’evento al Senato è stata presentata la lettera aperta sottoscritta dai rappresentati degli stessi enti organizzatori e partner indirizzata ai rappresentanti del governo, del ministero della salute, del parlamento e ai presidenti di regione, ai sindaci e alle autorità sanitarie nazionali e locali per richiamare l’esigenza di considerare l’obesità una priorità sociosanitaria e sollecitare a un’azione sinergica e rapida, dando priorità agli investimenti per la lotta all'obesità.