Superbatteri resistenti, nuovi antibiotici, Hiv e altre malattie infettive: le priorità post-Covid degli infettivologi italiani

Il meeting

Superbatteri resistenti, nuovi antibiotici, Hiv e altre malattie infettive: le priorità post-Covid degli infettivologi italiani

di redazione

Uno su tutti: Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi. È l’esempio perfetto di super-batterio killer, tra i più temuti perché non si hanno a disposizione farmaci per contrastarlo. E l’Italia è tra i Paesi europei con il maggior numero di infezioni. Ma il nostro Paese si distingue anche per la presenza diffusa di Pseudomonas aeruginosa multiresistente, Enterobacteriaceae produttrici di beta lattamasi a spettro esteso, Stafilococco aureus Meticillino-resistente, altri super-bug diventati inattaccabili o quasi.   In Europa le infezioni da batteri resistenti provocano ogni anno 33mila morti, l’Italia è ben salda al primo posto, con poco meno di un terzo, circa 10mila. Dell’allarmante situazione italiana e mondiale si parla al 12esimo Meeting on Antimicrobial Chemotherapy in Clinical Practice (Accp, 11-12 novembre) promosso dalla SITA. L’antimicrobicoresistenza provoca nel mondo quasi 700mila decessi all’anno ed è un fenomeno da tenere sotto osservazione soprattutto nello scenario post-Covid. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che entro il 2050 i decessi causati dalle infezioni antimicrobicoresistenti saranno più di quelli dovuti a cancro, diabete e incidenti stradali. 

«È chiaro che si parlerà di Covid-19, argomento di maggiore attualità nel nostro campo, facendo il punto sulla pandemia ma guardando anche oltre: l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e dalla quale ci auguriamo di poter uscire molto presto non deve far dimenticare altre priorità rilevanti, come la prevalenza dei batteri multiresistenti che nel nostro Paese continua a costituire un’emergenza assoluta e sulla quale Sita ha sempre lavorato molto per informare e sensibilizzare, ma anche tutte le altre malattie infettive, come l’Hiv o le epatiti. Un altro tema rilevante è quello delle terapie antibiotiche, sia per quello che abbiamo già disponibile ma anche per quello che ci riserva il futuro, grazie alla ricerca che si sta muovendo molto in questo senso», ha dichiarato Matteo Bassetti, diirettore della Clinica Malattie Infettive, Ospedale San Martino di Genova, Presidente della SITA e del Congresso.