Anaao e Cimo: sulle liste d'attesa provvedimenti inaccettabili. All'Ugl piacciono

Servizio sanitario nazionale

Anaao e Cimo: sulle liste d'attesa provvedimenti inaccettabili. All'Ugl piacciono

di redazione

«Volere abbattere le liste d'attesa partendo dal presupposto che i responsabili vadano individuati nei medici e dirigenti sanitari è inaccettabile oltre che falso».
È questo il primo, severo commento del Segretario nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, e del presidente nazionale Cimo-Fesmed, Guido Quici, ai provvedimenti sulle liste d’attesa varati martedì 4 giugno dal Governo. Perciò, aggiungono, «rispediamo al mittente metodi d’altri tempi, e di altri Paesi, con i quali realizzare addirittura la “stretta” sui volumi di attività, come se già non fossero previsti, e attuati, controlli in merito. È un’offesa alla nostra professionalità che rigettiamo».

Per Di Silverio e Quici «ridurre i sempre più lunghi tempi di attesa è un diritto del cittadino e un dovere del Governo, ma occorrono misure strutturali con risorse adeguate e durature nel tempo. È, quindi, inimmaginabile separare gli interventi organizzativi dai finanziamenti, rinviando quest’ultimi ad altri tempi».

Inoltre, scrivono in un comunicato congiunto, «non è accettabile chiedere a medici e infermieri di ridurre le liste di attese lavorando anche il sabato e la domenica quando per assicurare in quei giorni un minimo turno di servizio si è già costretti a ricorrere alle prestazioni aggiuntive o a medici a gettone. Di certo l’incremento del 15% della spesa per il personale potrebbe aiutare, ma a condizione che le Regioni utilizzino davvero queste risorse, quando arriveranno».

«Una sola certezza: l’incertezza dei finanziamenti», sostengono i due leader sindacali, e «ancora una volta i tecnici del Mef assumono un ruolo determinante. Rigorosi quando si tratta di sanità, forse meno attenti quando di parla di finanziare il calcio o ripianare i debiti Telecom o, per il passato, di finanziare superbonus da oltre 100 miliardi».

Al ministro della Salute e al Governo i due ricordano che è ancora in vigore la legge n.124 del 1998 che il Parlamento approvò «per riconoscere ai cittadini il diritto di usufruire della prestazione in intramoenia con il pagamento del solo ticket, se dovuto, qualora le attese nel pubblico superassero i tempi previsti dalla normativa. Sarebbe ora che si intervenisse per garantirne l’esigibilità su scala nazionale».

La risposta «a provvedimenti punitivi o puramente cosmetici – preannunciano Di Silverio e Quici - sarà dura, a partire dal rifiuto di svolgere prestazioni aggiuntive, che ricordiamo essere su base volontaria. Vorrà dire che ci limiteremo a svolgere il lavoro ordinario come definito dal contratto di lavoro. Il professionista che opera nella sanità pubblica – concludono - va gratificato, non aggredito o utilizzato come capro espiatorio. Anche per il bene dello stesso Servizio sanitario nazionale e dei cittadini che vi si rivolgono».

L'Ugl apprezza. È positivo, invece, il giudizio dell'Ugl, il cui responsabile Sanità,  Gianluca Giuliano, dice di apprezzare « lo sforzo fino ad oggi compiuto dal ministro Orazio Schillaci nel tentativo di superare le immani criticità del Ssn» e sostiene che «il cammino per restituire agli italiani il diritto a curarsi in tempi adeguati sembra finalmente avviato». Per il sindacalista, «arrivare all’abolizione del tetto di spesa per il personale sanitario nel 2025, con l’innalzamento ora dal 10 al 15% per le Regioni che ne faranno richiesta, crediamo sia la strada da percorrere e rappresenta un atto assolutamente sensato». Inoltre «siamo assolutamente favorevoli all’utilizzo degli specializzandi – aggiunge - e alla chiamata di professionisti con contratti di lavoro autonomo per dare forza agli organici e debellare l’utilizzo dei gettonisti. Tutti gli strumenti utili, come la piattaforma di monitoraggio delle prestazioni in capo all'Agenas per attenzionare il peso di domanda e offerta di prestazione e la prevista implementazione dei cup, che dovranno smaltire tra Ssn e privato accreditato le prestazioni, serviranno a dare ai cittadini quelle risposte che hanno diritto ad avere».