Inverno nemico della schiena

Inverno nemico della schiena

di redazione

Freddo e umidità non fanno bene alla schiena. A volte basta un movimento improvviso, uno sforzo brusco, una postura scorretta per avvertire un dolore acuto e lancinante. Con ripercussioni sulla vita personale e lavorativa. Bastano pochi giorni per guarire ma spesso il dolore non passa. «La lombalgia, comunemente chiamata mal di schiena, non è una malattia ma un sintomo e in inverno è decisamente più frequente», spiega Alain Rocco, responsabile  dell’ U.O. di Medicina Fisica e Riabilitazione di INI Villa Dante a Guidonia. «L’abbassamento delle temperature determina un restringimento del calibro dei vasi sanguigni causando una maggiore rigidità ed un aumento delle contratture muscolari con eventuale comparsa di un dolore di varia intensità, localizzato nella zona lombare, che può durare da pochi giorni ad alcune settimane. Circa l’80 per cento della popolazione ne è colpito almeno una volta durante la vita con massima incidenza nelle persone di 40-50 anni di entrambi i sessi. Un trattamento medico efficace per combattere significativamente il dolore e recuperare velocemente la funzionalità motoria è l’ossigeno-ozonoterapia per la sua azione antidolorifica e soprattutto antinfiammatoria. Ma attenzione: è una pratica sicura se applicata correttamente, da medici esperti, con macchinari certificati e in centri specializzati che assicurano l’applicazione di protocolli adeguati. Vediamo tanta improvvisazione e, soprattutto in rete, molte fake news».

«Nella maggior parte dei casi – aggiunge Rocco - le cause del mal di schiena sono riscontrabili in alterazioni disfunzionali del sistema muscolo-scheletrico come ernie del disco, instabilità vertebrali, contratture muscolari, fragilità ossea, protrusioni discali e a questa condizione può associarsi una compressione della radice nervosa con irritazione del dolore lungo il nervo, la cosiddetta ‘sciatica’. L’ossigeno-ozonoterapia è un’arma vincente per il trattamento di molteplici affezioni dolorose. A questo proposito al Congresso della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa abbiamo presentato uno studio i cui risultati suggeriscono che il trattamento delle discopatie del rachide lombare con infiltrazioni di una miscela gassosa di O2-O3 rappresenta un approccio efficace e sicuro per il trattamento della patologia degenerativa del disco intervertebrale». 

«Le domande che i pazienti mi rivolgono spesso - prosegue Rocco - sono due: quante sedute ci vogliono per stare meglio e se la terapia è dolorosa. Alla prima domanda rispondo, dipende. Solitamente una riduzione della sintomatologia apprezzabile si ottiene alla terza seduta, durante la quale, i pazienti riferiscono un miglioramento della funzionalità motoria e una riduzione dell’area del dolore, nei casi in cui vi è compressione radicolare. L’effetto del trattamento, è variabile. Un miglioramento si ha nell’85 per cento dei casi trattati mentre la risoluzione della sintomatologia si ha nel 75 per cento dei casi. L’effetto dura finché non si determina un nuovo evento scatenante. I benefici sono a lungo termine e in molti casi non vi è più necessità di effettuare dei richiami. La percentuale stimata dei pazienti che non risponde alla terapia è inferiore al 10 per cento. Per quanto riguarda il dolore, dopo un’iniezione con ossigeno-ozono, si avverte una sensazione di compressione e un aumento locale del dolore che assume le caratteristiche di bruciore. Questa sensazione si risolve spontaneamente in 5-6 minuti e al termine della seduta il paziente non avverte più disturbi. Le controindicazioni che limitano parzialmente l’esecuzione della terapia sono: favismo, gravidanza, patologia cardio-vascolare acuta in atto e disordini della coagulazione non controllati. Non c’è un limite di età per sottoporsi al trattamento di ossigeno ozonoterapia, minorenni esclusi. Raramente possono verificarsi effetti collaterali come ad esempio reazioni vagali, ecchimosi o piccoli ematomi in sede di inoculazione, fastidio o dolore locale lieve e transitorio e tachicardia transitoria».

«L’ossigeno-ozonoterapia - conclude Rocco - riveste un ruolo determinante nella gestione di molteplici patologie del sistema muscolo scheletrico e non solo. Attualmente è in fase di studio, coordinato dalla sezione di ossigeno-ozonoterapia e dal gruppo degli urologi della clinica INI Villa Dante, un progetto sulle cistiti croniche recidivanti non responsive a terapia antibiotica».