Promette bene il vaccino pneumococcico 21-valente di Msd: dati positivi dal meeting dell'ISPPD
Negli studi clinici presentati al Meeting della International Society of Pneumonia and Pneumococcal Diseases (ISPPD) che si è tenuto a Città del Capo nello scorso marzo il vaccino V116 di Msd (Merck & Co. negli Stati Uniti e Canada) si è dimostrato immunogenico per tutti e 21 i sierotipi coperti in vari sottogruppi di popolazione adulta, inclusi quelli che non avevano precedentemente ricevuto un vaccino pneumococcico (naïve), quelli che avevano già ricevuto un vaccino pneumococcico e quelli con un aumentato rischio di malattia pneumococcica, come per esempio le persone con Hiv. V116 ha anche generato risposte immunitarie più elevate rispetto ai vaccini con cui è stato confrontato per i sierotipi unici coperti da V116 in tutti gli studi STRIDE presentati al meeting.
La malattia da pneumococco è un'infezione causata dal batterio Streptococcus pneumoniae. Esistono più di cento tipi diversi (sierotipi) di batteri pneumococcici, che possono colpire gli adulti in modo diverso rispetto ai bambini. Alcuni sierotipi minacciano di esporre un numero maggiore di persone al rischio di contrarre malattie pneumococciche invasive, come la batteriemia (infezione nel flusso sanguigno), la polmonite batteriemica (polmonite con batteriemia) e la meningite (infezione delle coperture del cervello e del midollo spinale), nonché la polmonite non invasiva (quando la malattia pneumococcica è limitata ai polmoni).
Mentre gli adulti sani possono soffrire di malattie da pneumococco, le popolazioni di pazienti particolarmente vulnerabili alle infezioni includono gli anziani e quelli con determinate patologie croniche o immunocompromettenti, come malattie cardiache, malattie polmonari ed epatiche.
La mortalità dovuta a malattia pneumococcica invasiva erisulta più alta tra gli adulti di età pari o superiore a 50 anni.
«La malattia pneumococcica invasiva e la polmonite pneumococcica possono causare patologie gravi – conferma Walter Orenstein, professore emerito di Medicina, epidemiologia, salute globale e pediatria della Emory University e membro dello Scientific Advisory Committee di MSD - soprattutto negli adulti più anziani e in quelli che presentano condizioni di immunocompromissione. Questi dati positivi dimostrano il potenziale di V116 nel rispondere al fabbisogno insoddisfatto nella prevenzione della malattia pneumococcica negli adulti».
Se approvato, V116 sarebbe il primo vaccino pneumococcico coniugato specificatamente progettato per proteggere la popolazione adulta.
«La portata dei dati presentati questa settimana rafforza la nostra fiducia nel potenziale valore clinico che V116 potrebbe offrire a un ventaglio di popolazioni adulte» sostiene Eliav Barr, Senior Vice President, Head of Global Clinical Development e Chief Medical Officer, Merck Research Laboratories. «Siamo incoraggiati dai risultati di questi studi – prosegue - che dimostrano come V116 abbia generato risposte immunitarie per i sierotipi responsabili della maggior parte dei casi di malattia pneumococcica invasiva degli adulti».
Oltre ai risultati clinici di Fase 3 su V116, Msd ha presentato anche dati preliminari dello studio RWE Pneumococcal Pneumonia Epidemiology, Urine Serotyping, and Mental Outcomes (PNEUMO) svolto negli Stati Uniti, che ha scoperto che in 2.065 adulti di 50 o più anni di età ospedalizzati con polmonite acquisita in comunità tra il 2018 e il 2022 sono stati rilevati 242 sierotipi pneumococcici. Di questi sierotipi, l’84% circa era coperto da V116. Un quarto (il 25% circa) dei sierotipi rilevati era coperto solo da V116 e non da PCV15 o PCV20.
In altre parole, i risultati dello studio PNEUMO confermerebbero che i sierotipi in V116 rappresentano la prevalenza di malattia pneumococcica (sia invasiva sia non invasiva) negli adulti di 50 o più anni di età.