Italia seconda in Europa per disponibilità dei farmaci innovativi. Ma i tempi restano lunghi

L'analisi

Italia seconda in Europa per disponibilità dei farmaci innovativi. Ma i tempi restano lunghi

di redazione

L'Italia è ai vertici europei per disponibilità di farmaci innovativi, ma possibili ritardi e disuguaglianze regionali continuano a pesare sull'accesso dei pazienti alle terapie.

È questa la sintesi di quanto emerge dallo studio Patients W.A.I.T. 2023 (Waiting to Access Innovative Therapies), realizzato da IQVIA in collaborazione con EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations), la più ampia indagine europea sulla disponibilità di farmaci innovativi e sui tempi di accesso nei diversi Paesi.

Lo studio, in continua evoluzione dal 2004, copre un campione di 36 Paesi (27 dell'UE e nove non UE) e fornisce un quadro completo dei farmaci approvati a livello europeo. Ha considerato 167 farmaci approvati dall'Agenzia europea del farmaco (EMA) tra il 2019 e il 2022, suddivisi in oncologici, farmaci orfani, orfani non oncologici e combinazioni terapeutiche. 

L’Italia emerge come il secondo Paese in Europa per numero di farmaci orfani disponibili (45 su 63), subito dopo la Germania (56).

Anche sul fronte oncologico, il posizionamento è positivo: quarta posizione con 40 farmaci disponibili su 48, dietro a Germania, Svizzera e Austria. La disponibilità complessiva dei farmaci innovativi in Italia è pari al 77%, con 129 prodotti sui 167 approvati dall'EMA, posizionandosi al secondo posto dopo la Germania (147 farmaci).

I risultati dell'analisi mostrano inoltre che l’Italia è uno dei primi Paesi per numero di farmaci orfani disponibili, con tempi di accesso alle liste di rimborsabilità di circa 3-4 mesi più brevi rispetto alla media dei Paesi UE, ma più lunghi rispetto ad altri come Germania, Danimarca, Austria e Svezia. Per i farmaci orfani, il tempo medio di inserimento nelle liste di rimborsabilità è di circa 14 mesi (431 giorni), contro i soli 96 giorni della Germania.

Per i farmaci oncologici l’Italia si colloca al dodicesimo posto, con circa 14 mesi di attesa (417 giorni), contro i 93 giorni della Germania e i 134 della Danimarca.

Un ulteriore elemento critico riguarda la disponibilità parziale alla rimborsabilità e le disomogeneità territoriali. Il 20% dei farmaci disponibili in Italia presenta infatti restrizioni parziali alla rimborsabilità, una quota inferiore rispetto a Paesi come Spagna (52%) e Francia (35%), ma comunque rilevante. Inoltre, i tempi rilevati si riferiscono all’accesso nazionale, senza considerare i possibili ritardi che spesso caratterizzano le singole Regioni.