Un miliardo di persone obese nel mondo. Saranno quasi il doppio nel 2035

Il dato

Un miliardo di persone obese nel mondo. Saranno quasi il doppio nel 2035

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Immagine: Obesity Canada - Obésité Canada / Flickr [CC BY-NC-ND 2.0]
di redazione
Nel 2035 potrebbero sfiorare i 2 miliardi, oltre 1,5 miliardi adulti e quasi 400 milioni bambini. Schillaci: «Quando parliamo di obesità la prevenzione è la chiave di volta: investire di più per incoraggiare l’adozione di stili di vita salutari»

Nel mondo quasi 1 miliardo di persone, cioè una su otto, è obesa e saranno 1,9 miliardi nel 2035. Tra questi 1,5 miliardi adulti e quasi 400 milioni bambini (un bambino su cinque). Sono queste le stime più recenti (dato del 2020) riferite ai 161 Paesi presenti in The Economic Impact of Overweight & Obesity in 2020 and 2060 (World Obesity Federation & RTI International, 2022) richiamater mercoledì 1 marzo in una conferenza al ministero della Salute a Roma, in vista del World Obesity Day del 4 marzo

Senza sottovalutare i rischi per la salute, l'impatto economico del sovrappeso e dell'obesità è stato stimato al 2,4 per centro del Pil nel 2020, e salirà al 2,9 per cento nel 2035 per un valore di 4.320 miliardi di dollari.

«Comunicare la salute significa riuscire a sviluppare l’empowerment del singolo affinché interiorizzi le scelte salutari e contribuisca in modo attivo nel processo di costruzione della propria salute, orientando le scelte di consumo e le proprie abitudini», dice il ministro della Salute Orazio Schillaci. «L’obiettivo è rendere il cittadino responsabile cioè “consapevole delle conseguenze delle proprie scelte" – aggiunge - ma non colpevole. Quando parliamo di obesità la prevenzione è la chiave di volta: investire di più per incoraggiare l’adozione di stili di vita salutari a partire da una corretta e sana alimentazione e dal contrasto alla sedentarietà. Iniziamo dalle scuole per diffondere la cultura della prevenzione».

L’obesità è un’emergenza che purtroppo riguarda anche il nostro Paese. Da qui una lettera aperta, siglata dai presidenti dell’Intergruppo arlamentare Obesità e diabete, nonché dagli esponenti della comunità scientifica e dei pazienti, rivolta alle Istituzioni in occasione del WorldObesityDay2023 con l’invito a dare priorità agli investimenti per la lotta all'obesità.

In Italia sono infatti circa 6 milioni le persone con obesità, qualcosa come il 12 per cento della popolazione adulta, secondo dati dell'Italian Barometer Obesity Report presentato lo scorso 29 novembre. L'eccesso di peso riguarda però più di 25 milioni di persone, ovvero oltre il 46 per cento degli adulti, e il 26,3 per cento tra bambini e adolescenti di 3-17 anni (2 milioni e 200 mila). A livello territoriale emergono significative differenze, con punte del 31,9 per cento al Sud e del 26,1 per cento nelle Isole relativamente ai bambini e adolescenti in eccesso di peso.

L’obesità in Italia è anche una sfida irrisolta di salute pubblica che troppo spesso viene sottovalutata e ignorata da adulti e genitori: l’11,1 per cento degli adulti con obesità e il 54,6 per cento degli adulti in sovrappeso ritiene di essere normo-peso e il 40,3 per cento di genitori di bambini in sovrappeso o obesi ritiene i propri figli addirittura sotto il peso che sarebbe normale.

«Se non affrontiamo l'obesità – avverte Andrea Lenzi, presidente di Open Italy e del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita (Cnbbsv) della Presidenza del Consiglio dei ministri - la spesa medica per il trattamento delle malattie che ne derivano finirà per condizionare le generazioni future con importanti conseguenze negative sul sistema sanitario e sulla nostra società tutta».

«Non trattata, l'obesità è responsabile di una percentuale significativa di malattie non trasmissibili, tra cui malattie cardiovascolari, diabete, malattie del fegato e molti tipi di cancro» sottolinea Luca Busetto, presidente della Società italiana dell’obesità».

Per questo, come osserva Paolo Sbraccia, vicepresidente IBDO Foundation, in rappresentanza della World Obesity Federation, «investire nella prevenzione, nella gestione e nel trattamento dell'obesità è un'azione economicamente vantaggiosa per i Governi e per i servizi sanitari. Gli investimenti possono aiutare a raggiungere gli obiettivi fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità per contrastare l'aumento dell'obesità e ottenere una riduzione del 25 per cento della mortalità per le malattie non trasmissibili a essa associate».

L’iniziativa per la Giornata mondiale dell’obesità gode del contributo non condizionato di Novo Nordisk, all’interno del progetto internazionale Driving Change in Obesity.