One Healthon: ridurre del 60% il carico delle malattie non trasmissibili

G7 Salute ad Ancona

One Healthon: ridurre del 60% il carico delle malattie non trasmissibili

di redazione

Si può ridurre del 60% il carico delle malattie non trasmissibili intervenendo su stili di vita e inquinamento atmosferico, promuovendo abitudini salutari e migliorando la qualità dell’aria per contrastare le principali cause di morte a livello mondiale.

Questi i temi al centro del convegno del Progetto nazionale One Healthon per promuovere prevenzione, ricerca, innovazione e corretta comunicazione, che si è svolto sabato 5 ottobre ad Ancona nell'ambito del palinsesto degli extra G7 che accompagnano il meeting internazionale della salute ospitato nel capoluogo marchigiano.

Il progetto One Healthon è nato oltre un anno e mezzo fa e si pone l’obiettivo di migliorare e promuovere la salute e il benessere dei cittadini di tutte le età e dell’intero pianeta. Per farlo intende sviluppare nuove conoscenze, tecnologie sanitarie e soluzioni innovative per prevenire, diagnosticare, monitorare e curare le malattie. Proprio per questo si è tenuto nei mesi scorsi il “Forum One Health: laboratorio di idee” durante il quale una Faculty di oltre 80 scienziati ha elaborato un nuovo documento nel quale sono contenute una serie di proposte concrete d’intervento da inoltrare alle Istituzioni competenti.

Ad Ancona sono stati anticipati alcuni di questi contenuti che verranno poi presentati in una sede istituzionale il prossimo 30 ottobre a Roma.

«In questi giorni Ancona è la “Capitale della Salute” – sottolinea Rossana Berardi, professoressa di Oncologia all'Università Politecnica delle Marche, responsabile scientifica e coordinatrice del Progetto One Healthon - e in un così importante contesto internazionale rilanciamo la nostra idea di One Health. La salute umana, animale e dell’ecosistema in cui viviamo sono fortemente legate e interagiscono tra di loro. Per ridurre l’impatto delle malattie non trasmissibili vanno tutelate e protette tutte e tre con appositi provvedimenti».

Solo nel nostro Paese, come ricorda Berardi, le malattie cardiovascolari causano oltre 200 mila morti l’anno e i tumori più di 100 mila. Si registra, inoltre, un aumento dell’incidenza in quasi tutte le principali malattie anche perché vi è un incremento dell’età media della popolazione, soprattutto in Italia. «Il G7 Salute ha tra i suoi topic proprio l’approccio One Health – osserva Berardi - e il nostro è l’evento che focalizza l’attenzione a livello nazionale su questa tema».

La seconda parte del convegno di Ancona ha visto la partecipazione di testimonial d’eccellenza della società civile, tra i quali la campionessa olimpica Sofia Raffaeli.

«Sono donne e uomini che nella loro vita sono riusciti attraverso le loro professioni a comunicare buone pratiche di approccio One Health alla prevenzione» commenta Berardi. «È arrivato il momento di agire -prosegue - di invertire la rotta e di promuovere davvero a 360 gradi la salute e il benessere di tutti e dell’ambiente in cui viviamo. Servono al più presto interventi mirati – conclude Berardi - e per metterli in pratica bisogna coinvolgere non solo il mondo della sanità ma l’intera società».