Nei bambini il virus respiratorio sinciziale è più rischioso di Covid e dell’influenza
Se si tratta di bambini, le infezioni da virus respiratorio sinciziale (Rsv) sono più rischiose di quelle da Sars-Cov-2 (variante Omicron) o da virus influenzale A/B. Lo dimostrano i tassi di ospedalizzazione per le rispettive malattie: 81,7 per cento per il virus respiratorio sinciziale, che è la principale causa di bronchiolite nei bambini di età inferiore a due anni, 31,5 per cento per Covid causato dalla variante Omicron e 27,7 per cento per l’influenza. Questi dati, raccolti tra agosto 2021 e settembre 2022 negli ospedali svedesi dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma e pubblicati su JAMA Pediatrics invitano a rafforzare la prevenzione delle infezioni da virus respiratorio sinciziale adottando le consuete misure per ridurre il contagio (lavaggio delle mani, impiego di fazzoletti monouso, distanziamento ecc…) e ricorrendo ai vaccini recentemente approvati.
Lo studio ha incluso 896 bambini affetti da Omicron, 426 con influenza A/B e 1.274 con Rsv. La maggior parte dei bambini con infezione da virus respiratorio sinciziale e da Omicron aveva meno di 2 anni (77,7% e 72,3%, rispettivamente), mentre l’81 per cento dei bambini con influenza era più grande. I ricercatori hanno utilizzato dei test molecolari altamente affidabili per la diagnosi di Sars-CoV-2, influenza A/B e Rsv.
Dall’indagine è emerso che la probabilità che neonati e bambini fino a un anno di età con un’infezione da virus respiratorio sinciziale venissero ricoverati in ospedale erano circa 11 volte maggiori rispetto a quelli con un’infezione da Omicron. Anche i bambini più grandi, tra i 2 e i 17 anni, che avevano contratto l’Rsv avevano probabilità di ricovero molto più elevate rispetto a quelli colpiti dalla variante Omicron.
La ricerca svedese ha dimostrato inoltre che il rischio di ricovero in terapia intensiva è basso per tutte e tre le infezioni respiratorie virali, ma che anche in questo caso il tasso di ricovero più alto è associato alle infezioni da virus respiratorio sinciziale. Dei 2.596 bambini inclusi nello studio, il 2,9 per cento affetto da Rsv è stato ricoverato in terapia intensiva rispetto allo 0,9 per cento dei bambini colpiti dall’influenza e allo 0,7 per cento dei piccoli pazienti infettati con la variante Omicron di Sars-Cov-2.
Secondo le stime dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi Ie infezioni da Rsv provocano ogni anno tra i 58mila e gli 80mila ricoveri e tra i 100 e 300 decessi nei bambini sotto i 5 anni di età.
Lo scorso anno la Food and Drug Administration e la European Medicines Agency hanno approvato un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) che protegge i neonati attraverso l'immunizzazione materna. La FDA ha inoltre recentemente approvato l’anticorpo monoclonale nirsevimab (Beyfortus), già approvato nell’Unione Europea nell’ottobre 2022, indicato per i neonati e i bambini che affrontano la prima stagione di Rsv o per i bambini fino a due anni che sono vulnerabili alla grave malattia da RSV.
«I nostri risultati suggeriscono che le infezioni da virus respiratorio sinciziale richiedono più spesso ricovero ospedaliero e supporto respiratorio, e sottolineano l’importanza di misure preventive, come i vaccini recentemente approvati», concludono i ricercatori.