Aifa approve due CAR-T per mieloma multiplo e linfoma diffuso a grandi cellule b

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Aifa approve due CAR-T per mieloma multiplo e linfoma diffuso a grandi cellule b

di redazione

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità della prima e unica terapia cellulare con CAR T, idecabtagene vicleucel (ide-cel), nel trattamento del mieloma multiplo, un tumore del sangue che ha origine nel midollo osseo. L’indicazione riguarda i pazienti adulti con malattia recidivante e refrattaria che abbiano già ricevuto almeno tre precedenti terapie, inclusi un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38 e che abbiano dimostrato progressione di malattia durante l’ultimo trattamento. Come evidenziato nello studio KarMMa, pubblicato sul New England Journal of Medicine, il tasso di risposta globale con ide-cel era del 73% e il 33% dei pazienti ha raggiunto la risposta completa. La durata mediana della risposta è stata di 10,7 mesi e, per i pazienti in risposta completa, di 19 mesi.

L'Aifa, inoltre, ha approvato la rimborsabilità della CAR T lisocabtagene maraleucel (liso-cel) nei pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL), linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (PMBCL) e linfoma follicolare di grado 3B (FL3B) in recidiva o refrattari al trattamento dopo due o più linee di terapia sistemica. Nello studio TRANSCEND NHL 001, pubblicato su Lancet, liso-cel ha indotto una risposta obiettiva superiore al 50% nel 73% dei pazienti con un 53% di remissioni complete. La durata mediana della risposta nei pazienti che hanno raggiunto la risposta completa è stata di 26,1 mesi. Inoltre liso-cel ha dimostrato un profilo di tossicità estremamente favorevole.

Le nuove prospettive aperte dall’approvazione dall'Aifa nella cura di queste neoplasie ematologiche sono approfondite mercoledì 26 giugno in una conferenza stampa a Roma, promossa da Bristol Myers Squibb.

Ogni anno, in Italia, sono stimati circa 5.800 nuovi casi di mieloma multiplo. Malattia tipica dell’anziano (l’età media alla diagnosi è di circa 70 anni), in circa un terzo dei casi può esordire senza sintomi, mentre negli altri due terzi presenta comunementei dolori ossei

I risultati ottenuti con Ide-cel in pazienti che avevano esaurito ogni alternativa terapeutica «sono davvero significativi» assicura Michele Cavo, direttore dell’Istituto di Ematologia L. A. Seràgnoli al S. Orsola-Malpighi di Bologna e professore di Ematologia presso la stessa Università. Il trattamento «ha dimostrato risposte veloci, profonde e durature – precisa - anche in pazienti pesantemente pretrattati e con caratteristiche di malattia ad alto rischio. I dati aggiornati a 24,8 mesi dello studio KarMMa hanno evidenziato una sopravvivenza globale mediana pari a 24,8 mesi, un valore di almeno tre volte superiore rispetto ai risultati finora ottenuti con i trattamenti standard».

Anche nei linfomi non Hodgkin (NHL), che ogni anno colpiscono oltre 14 mila persone in Italia, le terapie cellulari cambiano la pratica clinica. La malattia è molto aggressiva, «ma si hanno oggi buone possibilità di cura con guarigione in oltre il 50% dei casi con i nuovi trattamenti di prima linea» sottolinea Armando Santoro, direttore del Cancer Center e responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia medica ed Ematologia all’Humanitas Research Hospital di Rozzano. Purtroppo, però, aggiunge Santoro, «per i pazienti che recidivano o che non ottengono una risposta alle terapie iniziali, le opzioni di cura finora sono state limitate». Liso-cel è una terapia cellulare CAR T anti CD19, una nuova opzione nel linfoma a grandi cellule B recidivante o refrattario dopo almeno due precedenti terapie, che offre un trattamento potenzialmente curativo a pazienti con prognosi fortemente negativa. Nello studio TRANSCEND NHL 001, con Liso-cel tre pazienti su quattro hanno ottenuto una risposta, «un risultato davvero importante» e circa la metà ha raggiunto una risposta completa.

L’approvazione della rimborsabilità da parte di Aifa «ci rende fiduciosi – interviene Giuseppe Toro, presidente dell'Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma (Ail). «Uno degli obiettivi di Ail -ricorda Toro - è sensibilizzare e informare l’opinione pubblica, aggiornare i pazienti e i caregiver sulle più recenti terapie disponibili e diffondere una maggiore conoscenza delle patologie; e quindi, anche sulle CAR-T, continueremo a informare e ad accompagnare i pazienti, affinché nessuno si senta mai solo nell’affrontare la malattia e i percorsi di cura».

«Siamo stati pionieri nelle terapie cellulari – sottolinea infine Cosimo Paga, Executive Country Medical Director di Bristol Myers Squibb - e siamo impegnati in quella che possiamo definire “l’immunoterapia personalizzata”, in cui si utilizzano le cellule del singolo paziente, in particolare i linfociti, per contrastare lo sviluppo e la diffusione del tumore. Bristol Myers Squibb è l’unica azienda con due terapie cellulari approvate, nel mieloma multiplo e nel linfoma a grandi cellule B, dimostrando importanti investimenti in ricerca e sviluppo nel settore e un forte posizionamento al centro dell’ecosistema dell’innovazione. Abbiamo potenziato la nostra capacità produttiva con la costruzione del nostro quinto centro di produzione di terapie cellulari all’avanguardia nonché il primo in Europa, a Leiden nei Paesi Bassi. Inoltre, recentemente, abbiamo stipulato un accordo globale con Cellares, per migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di produzione delle terapie CAR T».